Capitolo 106

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Passando davanti una porta aperta scorgo qualcosa muoversi nel buio. C'è una figura accosciata sotto la finestra. Possibile che sia un soldato nemico? L'orologio non l'ha segnalato. Mi dà le spalle e sembra che non mi abbia ancora sentito. Deve essere troppo concentrato a guardare qualcosa giù nel cortile, oppure... Punto la mitraglietta davanti a me, prendo la mira.

"Kain?"

La figura non si volta.

Ora che riesco a mettere a fuoco, sono più convinto che sia lui. Trema visibilmente, chino sulle ginocchia, e rinsalda la presa sul fucile che sta puntando fuori dalla finestra. Cecchino esperto o no, il sordo laggiù da solo al buio, se io fossi uno dei nemici, a quest'ora sarebbe già morto.

Senza perdere d'occhio il corridoio, gli vado incontro con piccoli passi, finché non arrivo abbastanza vicino che, nonostante sia di spalle, salta per aria e blocca il dito sul grilletto in tempo per non sparare. Si gira di scatto, ansimando forte, mi riconosce subito.

"Axer..." pronuncia con la sua voce strana, mentre sospira di sollievo, tuttavia è ancora all'erta, si guarda intorno, prima di abbassare la canna e sciogliere la tensione delle spalle. L'occhio gli cade infine sulla mia mitraglietta. Pare un topo in gabbia.

"Pensavo che fossi morto." gli dico senza tanti preamboli. "Dov'è Mirza?"

Fa spallucce e le sottolinea con una smorfia.

"Ho trovato i giudei. Erano qui. Sono sempre stati qui. La prigione era una trappola per Olivia e Yumireu."

Kain aggrotta la fronte, come se non avesse capito.

"Mio padre voleva tenerli lontani, proprio per," con il gesto a mezz'aria, la voce mi scema nel vuoto. "Senti, non ho tempo per spiegartelo. Devo trovare Uriel e ammazzarlo prima che uccida altri ostaggi."

L'espressione del sordo si fa ancora più confusa.

"Uriel... è morto..." mugola roco.

"Adesso è un clone come me e Olivia, è lui che ha-"

Mi interrompo, dato che non mi presta più attenzione. Kain si sporge dalla finestra, osserva il giardino e rabbrividisce. Sembra cercare qualcosa con gli occhi, quando di colpo raddrizza la schiena e si accosta al muro. Cerco riparo e poi sbircio anch'io. Lo spettacolo di sotto è raccapricciante. Alla luce delle fiaccole, i tavoli del banchetto sono stati ribaltati e in mezzo al bailamme di portate sparse sull'erba ci sono i corpi dei nobili e degli schiavi uccisi. Stanno da una e dall'altra parte della siepe, indiscriminatamente nella morte.

Col cuore in gola tento di localizzare Mirza e il fatto di non avvistarlo subito mi tranquillizza relativamente. Lo avranno portato via insieme agli altri ostaggi, o almeno spero. Dei soldati escono dal portico vicino alla scalinata e fanno un giro tra i cadaveri. Uno di loro si accoscia su un piatto da portata che si è rovesciato spargendo sul tavolo riso e pezzi di carne. Prende una manciata di cibo con le dita, se le porta alla bocca e commenta. L'altro soldato ride. Ma perché Jacob e i cecchini non aprono il fuoco dall'alto, come dovrebbero? Devo ammazzarli io?

No, ci ripenso. Se lo facessi attirerei qui i nemici e metterei in pericolo Kain. E poi, il piano del Capitano prevedeva che fossero i tre cecchini a togliere di mezzo gli ostacoli, per darci il tempo di raggiungere Uriel. Sono bersagli facili. Potrei beccarli persino io da questa finestra. Invece, tutto tace sulla carneficina di sotto.

Faccio un cenno a Kain ma dato che non mi guarda, sono costretto a rifilargli un calcio negli stinchi.

"Ehi, vattene. Nasconditi da qualche parte."

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora