Capitolo 60

545 44 15
                                    

"Non mi chiedi neanche il nuovo indirizzo? Potresti venirmi a trovare, se vuoi. Sono uno schiavo ma il generale non mi proibisce di uscire con gli amici ogni tanto. Certo, non vuole che riceva ospiti a casa ma se vieni tu, potremmo andare a prenderci un tè in qualche sala là vicino. Ne conosco una che-"

"Non voglio parlare con te, Soru." Lo interrompo tagliando di netto.

La sua espressione da speranzosamente aperta diventa un grugno addolorato. Soru si morde il labbro inferiore. Gli si gonfiano gli occhi e brillano, tuttavia deglutisce e tentando di stirare i muscoli del volto in qualcosa di più casuale, indifferente e domanda in tono fermo:

"Perché?"

Mi costringo a guardare verso il letto, in direzione di Yashal e inorridendo per l'ennesima volta glielo indico con un gesto.

"Lui... era mio amico."

Soru scuote la testa.

"Era un clone." Ribatte. "Il suo corpo originale è nei nostri laboratori, perciò potrà essere riportato in vita. E tu... come hai fatto? Perché?"

Fa un saltello indietro con stizza mentre mi squadra dalla testa ai piedi.

"E poi cos'è questa storia che sei un soldato giudeo?"

"Era un clone, quindi chi se ne frega?"mugugno, sempre più incredulo, ignorando il suo sdegno.

"Era anche un nemico dello Stato." replica lui, infervorato. "In camera di sua madre abbiamo trovato delle prove che lo incriminano. Tutta la casa era coinvolta. Complottavano per rovesciarci e siamo certi che non fossero gli unici a tramare contro Alchera in segreto. Un altro clone come te, YuShang, che era alleato del governo, è stato ucciso in casa sua ieri pomeriggio, non si sa da chi, ma crediamo che sia stato lui. Era l'unico abbastanza forte da riuscire a ucciderlo e che tramava contro lo Stato."

Gesticola all'indietro, indicando Yashal ma senza girarsi a guardare il suo corpo.

"Dovresti esserci grato, come qualsiasi altro cittadino."

"Parli al plurale adesso? Non farmi ridere."

"Il mio padrone è un membro importante del governo militare: il braccio destro dello stesso Presidente Colonnello. Sono onorato di essere suo."

Mentre lo dice abbassa lo sguardo nella sfumatura meno arrogante del suo cipiglio determinato.

"Sei solo uno schiavo, Soru. Perché hai tanto a cuore quello che fa il tuo caro padrone?"

"Fa quello che è giusto per il Paese. Ed io lo rispetto."

"Ah, sì? E vuoi sapere cosa fa il tuo prezioso alleat-"

No. Non posso dirglielo. Stavo per tradirmi.

Se in questo momento nominassi il boss Nandita, potrei instillare in lui il germe del sospetto. Nandita ha fatto ammazzare Darius, gli ha bruciato il magazzino e probabilmente ha sterminato anche i ragazzi di strada che il suo scagnozzo faceva battere nel Terzo Distretto. L'ha fatto per eliminare prove e testimoni di un commercio disdicevole, che probabilmente non sarebbe piaciuto al generale Raphael. Quel bastardo ha ammazzato un sacco di gente per nascondere le macchie sul proprio curriculum.

Ma io non potrei saperlo.

"Che cosa stavi dicendo?" mi incalza Soru.

Per saperlo, dovrei essere un membro del complotto che credono di aver sventato; come in effetti sono. Soru è intelligente; non si farebbe abbindolare facilmente, se mi sfuggisse per errore un'informazione del genere. E adesso non credo proprio di potermi fidare di lui, che mi guarda inclinando il mento di lato e assottigliando le palpebre. Devo dire qualcosa, o finirà per insospettirsi in ogni caso.

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora