Capitolo 32

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«Andate via.» mi volto di scatto e la donna, dritta e compita, mi guarda come se avessi detto un'assurdità. «Levatevi dalle palle. Tu e quella che suona laggiù. Voglio restare solo con lui.»

Ora vedo uno spasmo della bocca. Con un lievissimo sorriso Malia annuisce. La musica si interrompe. Fa un cenno all'arpista da lontano, batte le mani e si ritrae a sua volta nelle ombre del palazzo. Non so se si sia allontanata davvero o se sia rimasta qui, nascosta dietro una delle colonne del portico, a qualche passo da noi, però adesso ho l'impressione, almeno quella, di non stare sotto gli occhi di qualcuno per tutto il tempo. Yashal mi sorprende. Prima di voltarmi di nuovo verso di lui sento il suo corpo che si preme contro il mio con delicatezza. Mi poggia la fronte sulla spalla, in un gesto schivo e mi tocca i fianchi. Il contatto leggero basta a infuocarmi tutti i sensi. Questo ragazzo ha un buon profumo. Lentamente sollevo una mano, che non è più esitante l'attimo stesso in cui gli afferra la nuca. La sensazione dei suoi capelli setosi è diversa da quella di Soru e tento di ricordarmi il suo sapore per fare il paragone, a fatica. Possibile che siano bastati due giorni a farmelo dimenticare? No, sono certo che mi confondo. È colpa di Yashal, che respira forte, facendomi desiderare di trattarlo con dolcezza e violenza allo stesso tempo. Mentendo a me stesso mi convinco che non mi sto comportando come uno qualsiasi dei miei clienti. È che il suo odore è così invitante, penso, tirandogli i capelli per fargli sollevare la fronte e, poggiandogli contro la mia, indugio appena una manciata di secondi e poi lo bacio.

«La catena.» gli ricordo ansimandogli sulle labbra. Sento il tintinnio di metallo che cade sul legno e mi colpisce le punte rinforzate degli scarponi. Anche lui è contento che siamo soli. Me lo fa capire con le mani, che si fanno più audaci e dai fianchi mi si spostano sul culo. Sorrido sulla sua bocca e poi mi stacco da lui quel tanto che basta per guardarlo negli occhi, che schiude, obbediente alla mia muta richiesta. Voglio godermi la sensazione del suo uccello che inizia a indurirsi, seppur timidamente, nel mio pugno che lo accarezza.

Yashal ansima, mi stringe le braccia e ha un'espressione che esprime un'urgenza disperata, che mi spinge a chiedergli se ci sia qualcosa che non va.

«I clienti non lo fanno. Ti prego, Signore...»

«Smettila di chiamarmi così. Il mio nome è Axer. Axer Dobran. Se proprio devi chiamarmi in qualche modo, usa il mio nome.»

Lo spingo di nuovo verso il tavolo e lo invito a sedercisi sopra. In preda a una furia lubrica gli spalanco le gambe per guardare. Non ha un pelo da nessuna parte. È liscio e morbido dappertutto, osservo stupito, dalle guance fino alle caviglie sottili, che sono adornate da cavigliere d'oro dal disegno semplice. In questo è diverso da Soru, poco ma sicuro. Incantato, lascio scorrere le mani sulla novità, gli percorro le cosce e quando arrivo agli inguini e lo sento mugugnare, il suo uccello mi punta davanti alla faccia e poco più sotto l'anello di muscoli pulsa come un'esortazione. Faccio scivolare la punta dell'indice lungo la sua asta liscia come il resto del corpo, arrivo alle palle e scendo di sotto. Lo tento con una lieve carezza circolare.

«Da quanti uomini ti sei fatto scopare?» gli alito sull'uccello, che si tende, mentre continuo a sfregare il dito nel solco tra le natiche. «Quanti, Yashal?»

«Duecentodiciannove. Con te.»

Ci guardiamo da lontano e sento il suo corpo attraversato da un brivido, quando riporto la mano e l'attenzione al suo cazzo. Lo stringo alla base, con decisione, strappandogli un gemito di sorpresa. Diamine, quello sopreso sono io. Duecentodi... io ho avuto circa trenta clienti, forse qualcuno meno. È un numero enorme, considerando che immagino durante gli incontri il suo membro di solito stia imprigionato in quella gabbietta e i clienti non si preoccupano certo del suo piacere. Lui si solleva sui gomiti per potermi guardare mentre lo massaggio. Gli sorrido.

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora