"Axer... Axer sveglia dormiglione!"
Soru mi sveglia sventolandomi una tazza di latta di caffè fumante sotto il naso. Mentre mi metto a sedere e torno ai sensi, con la tazza tra le mani, lui si siede sul pavimento di fronte a me e mi parla della serata che ha trascorso con le ragazze.
"Lo sai che giorno è oggi?" dice sprizzando entusiasmo.
"No." Che non me ne frega niente lo dico solo nella mia testa, per non offenderlo. Lui sbuffa, mi toglie la tazza vuota dalle mani e va a riporla nel lavandino in cucina prima di tornare da me.
"Il genetliaco di Nabu."
"Ma che?" Ho la testa che mi pulsa terribilmente e mi fa male tutto. Scusa se non ricordo queste cose.
"La festa religiosa per il compleanno del dio Nabu. Te ne sei dimenticato? Stasera sparano i fuochi d'artificio."
"Sì, nel quarto distretto magari. O ti aspetti una festa qui da noi?"
"Faranno i fuochi in tutta la città. Se ci mettiamo su un tetto li vedremo comunque. E non dirmi che devi lavorare anche stasera perché mi arrabbio."
Lui è bravissimo a ignorare il mio tono scazzato, non perde mai l'entusiasmo. Mi stendo prono sui cuscini del divano, dato che sembra l'unica posizione in cui non mi fa male tutto. Lui se ne va, torna con una scatolina che poggia per terra e mi sale a cavalcioni sulla schiena. Sono così stanco che non ho neanche voglia di chiedergli cosa contiene. "Non voglio giocare al cavallino, Soru."
Lui ride.
"Ti faccio un massaggio, scemo."
Comincia dal collo. Chiudo gli occhi sentendo le sue dita che mi scorrono sui muscoli indolenziti delle spalle. È davvero bravo a massaggiare. Sa esattamente come toccare tutti i punti della schiena che mi provocano piacere. Mi sto proprio rilassando. Col massaggio scende sempre più giù, spinge con più forza sui lombi, proprio sul punto in cui volevo sollievo e non riesco a trattenere un grugnito di piacere. Lui si abbassa sulla mia schiena, sento il suo respiro nell'orecchio. "Tra qualche giorno è il mio compleanno."
"Lo so." Mugolo perso nelle sensazioni che mi provocano le sue mani che mi massaggiano.
"Ti ho preso un regalo."
"Ma è il tuo compleanno, mica il mio."
"Non importa."
La sua voce ha un tono diverso dal solito. È paziente, suadente. Come se avesse in mente qualcosa per cui poi dovrà farsi perdonare. Mi mette in allarme. Cerco di alzarmi e lui mi schiaccia giù per le spalle.
"Non preoccuparti. In realtà è una medicina."
Sento che le sue mani si insinuano sotto di me e cominciano ad armeggiare con la chiusura dei miei pantaloni.
"Soru, che diavolo stai facendo?"
Con un gesto deciso mi tira giù i pantaloni, scoprendomi il sedere completamente. "Che fai?!"
Lui di nuovo, con pazienza, mi spinge giù per le spalle. "Quella che ho è una medicina che si prende così."
Mentre lo dice, mi accarezza le chiappe e non posso fare altro che trattenere il respiro. Il suo tocco ha una dolcezza che è assente in quello dei clienti. Quando si sofferma sul solco nel mezzo, si fa ancora più leggero, finché il suo dito va a posarsi sul mio buchino, facendomi sussultare.
"Ma che stai facendo?"
Mi volto per quanto me lo permetta il suo corpo che sta a cavalcioni su di me, cercando i suoi occhi. In mano ha la scatolina. La apre e ne estrae un tubetto grande come metà del suo dito, ha la forma di un siluro minuscolo incartato nella stagnola.
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Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)
AdventureAxer, appena diciottenne, vive con Sorush, il suo migliore amico, per cui ha una cotta segreta. Si prostituisce per mantenere entrambi e deve guadagnare abbastanza soldi per il passaporto che gli permetterà di entrare nei distretti alti e cominciar...