Capitolo 77

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Il cimitero di Alchera è, a dispetto di quanto si possa pensare, piuttosto lontano dal tempio. Ciò è la riprova che anche i sacerdoti non vogliono avere a che fare con i defunti più dello stretto necessario. Le anime ben nutrite sono quiete e vivono in pace. Ma la maggior parte di loro non lo è. La guerra di otto anni fa ha causato talmente tante perdite che per forza di cose non si è potuto seppellire tutti. Le spoglie mortali di alcuni sono rimaste sui campi di battaglia. Molti furono dilaniati dalle bombe e resi irriconoscibili. Da noi non conta molto il funerale in sé, ma le offerte sacrificali di cibo e bevande con cui i parenti rimasti in vita assicurano ai morti un'esistenza dignitosa nell'aldilà.

Nel terzo distretto c'è aria di festa, che appare tanto più pura e semplice, se uno si affaccia, da un edificio alto, a sbirciare i preparativi sontuosi con cui si affaccenda la gente del quarto, oltre la porta di Tiamath. Venendo da lì mi ha colpito la differenza. Entrato nel terzo ho scorto alcune terrazze decorate con le piante o ghirlande colorate di cartapesta, i ragazzini che giocano in strada tra i calcinacci indossando il vestito migliore. Patetici, in confronto agli abiti multicolori e profumi dei borghesi del quarto, che si muovono a piedi e in auto da una casa all'altra, con i loro servitori appresso, carichi di fiori da regalare.

Domani sarà il Nuovo Anno e lo accogliamo con gioia. Almeno chi può.

Oggi le donne della famiglia cucinano per tutti e si resta in casa. Me lo ricordano le zaffate di brodo di carne che ribolle nel pentolone di un cortile, dove hanno lasciato la porta aperta, o le macchie giallastre su una tovaglia appesa a un filo tra due palazzi, che devo abbassare la testa per evitare di restarci impigliato. Mentre guido la moto per i vicoli stretti, attento a schivare le pietre e altri ostacoli, ripenso a Puri. L'anno scorso, in mancanza di carne, aveva fatto una densa zuppa di verdure, io avevo procurato le focaccine, Soru una bottiglia di succo di cedro ed eravamo rimasti tutti e quattro a mangiare e festeggiare sul portico di casa mia. La parata degli dei nei distretti alti era soltanto una chimera lontana. Sentivamo alla radio il discorso del Presidente Colonnello, che parlava alla gente comune con deferenza, sciorinando nomi e numeri che ci confondevano. Parlava con orgoglio di Alchera, di quanto era stato bello e sontuoso portare in giro il dio Marduk per tutta la città ancora una volta e poi i cronisti descrivevano la parata, come avevano vestito le statue, dove si erano fermati, la benedizione finale del Gran Sacerdote. Io, Puri, Soru e Shereen ascoltavamo il resoconto di quegli avvenimenti così lontani dalla nostra realtà quotidiana, ma che in qualche modo ancora ci sfioravano rendendoci stupidamente orgogliosi. Nessuno di noi si sarebbe sognato un giorno di prenderne parte. Nel quarto distretto, invece, è una cosa che la gente dà per scontato.

Prima sono passato di là per comprare del cibo di qualità migliore di quanto non si trovi nei distretti bassi. Focacce, carne affumicata, liquirizia, qualche cartone di latte di bufala e, in uno spaccio di periferia, sono riuscito a trovare persino un vasetto di crema di guava. È piccolo ma la mamma apprezzerà, penso dirigendo la moto con sicurezza verso l'estremo giardino. È una zona a spicchio che si estende per chilometri dal muro tra il quarto e il secondo distretto. Tanti morti, d'altronde, hanno bisogno di tanto spazio. Rallento entrando nel piazzale coperto di ghiaia davanti al cancello e noto che, oltre a due moto parcheggiate di lato e diverse biciclette incatenate alle sbarre dell'inferriata, ci sono alcuni mezzi governativi ammassati da una parte, in uno spiazzo lontano dagli altri.

Menomale, penso sogghignando, le sentinelle di Ilich, che bazzicano da queste parti e pretendono una donazione spontanea, devono essersi dileguate quando li hanno visti arrivare. Avevo preso due focaccine anche per loro, con l'intenzione di cacciargliele direttamente giù in gola, se avessero fatto storie, ma i governativi mi hanno risparmiato la fatica.

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora