Ho sognato che era il compleanno di Soru. Eravamo con Puri e Shereen sul nostro portico di casa e scherzavamo come sempre. A un certo punto le ragazze ci salutavano. Soru era un po' ubriaco. Si stiracchiava sul divano di copertoni e quando mi avvicinavo mi attirava giù. La sua stretta salda ai polsi mi faceva vacillare e lottai per mantenere l'equilibrio mentre lui rideva. Il suo respiro caldo sulle labbra mi faceva tremare. E pensare che non mi hai mai guardato in quel modo, neanche una volta, mi ha detto. Ripensarci ora, a quanto tempo abbiamo sprecato, mi fa male al cuore perché, sebbene lo sogni tutte le notti, solo ogni tanto Soru, nel sogno, vuole fare l'amore con me.
Mi sveglio di soprassalto, strappato all'oblio forza dal trillo del mio orologio ultra tecnologico, sono irritato perché non mi ha dato il tempo di scoprire cosa mi avrebbe fatto lui. Mi strofino gli occhi con le mani, anche strisciando forte sul livido allo zigomo, perché il dolore mi aiuta a svegliarmi. Lui non c'è. Chissà dove ha dormito stanotte, sempre che sia ancora vivo. La consapevolezza del risveglio uccide la speranza sognatrice ogni mattina.
«Axer!» la voce perentoria mi spaventa e con stupore mi rendo conto che proviene dall'orologio. Sul display lampeggia il nome di Dimash, che strano. Salto per aria sentendolo parlare ancora. «Muoviti, pelandrone. Non conosci il rispetto, cazzo. È un'ora che ti aspetto qui fuori.»
L'allenamento!
Me ne ero dimenticato. Allarmato e maledicendo me stesso a denti stretti mi vesto e calzo gli scarponi in fretta e furia. Mentre corro fuori dalla base lancio una rapida occhiata verso la cucina. Anche oggi non ho il tempo di fare colazione. Vabbè che qualsiasi cosa ingurgitassi mi andrebbe sottosopra per lo sforzo fisico. Quando Jonath non può, Dimash mi allena nel corpo a corpo e dannazione, ha assimilato bene le usanze dei giudei perché sono le cinque e trenta, neanche Jacob pretendeva che mi svegliassi così presto. Davanti al capannone B mi accoglie con uno sguardo torvo, sbuffa sotto la maschera.
«Possibile che debba essere così tutte le mattine?»
«Scusa.» ansimo senza fiato. Non che mi sforzi più di tanto di giustificarmi. «Non ho sentito la sveglia.»
«Sì, certo.» sbuffa. E so che in quello sguardo c'è scritto: 'ti massacro'.
Le mie giornate iniziano così. Tra una sgridata e un pugno in faccia che mi prendo perché a detta sua non sono abbastanza veloce a schivare. Dima non ammetterebbe mai che sto migliorando, almeno finché non riuscirò a colpirlo o immobilizzarlo. Jonath, invece, ogni tanto mi incoraggia con un complimento. Per mia fortuna le scorte con le iniezioni di vitamine non sono più arrivate. Mirza ha dovuto rinunciare agli snack notturni e Jacob ha dovuto pagare le munizioni il doppio del loro prezzo al mercato nero. Io ho cose più importanti a cui pensare. Oggi è il mio ultimo giorno da umano. Il clone è cresciuto rapidamente e ora ci somigliamo come due gocce d'acqua. Potrebbe essere il gemello che non ho avuto. O io potrei essere il suo.
È così strano pensare che domani saremo una persona sola. Io la coscienza, lui il corpo. In reltà pensarci su mi dà i brividi, perciò cerco di non farlo. Domani è la data fissata per l'operazione e per questo credo, a pranzo sono tutti silenziosi. Persino Jacob mi guarda con occhi più pazienti del solito.
Spinge dalla mia parte un melograno maturo che ha tagliato in quattro spicchi, come fosse dovuto usarmi le premure riservate a un condannato a morte. Inevitabilmente mi fa stare peggio e mi metto in bocca qualche chicco, succhiando senza masticare, che già sale la nausea. La sua gentilezza innaturale mi fa ribrezzo come il suo sorriso incoraggiante, ma è rimasto l'unico a darmi attenzione perché Mirza sta parlando fitto con Jonath nella loro lingua e a me non resta che riempirmi la bocca o intavolare un discorso con Dimash, che accigliato come suo solito, è l'unico che sembra non percepire l'atmosfera lugubre di oggi e mi tratta in modo normale. Cioè, da schifo.
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Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)
AdventureAxer, appena diciottenne, vive con Sorush, il suo migliore amico, per cui ha una cotta segreta. Si prostituisce per mantenere entrambi e deve guadagnare abbastanza soldi per il passaporto che gli permetterà di entrare nei distretti alti e cominciar...