Capitolo 85

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"Ecco dov'eri!" esclama la donna, entrando nel vestibolo. Senza perdere tempo mi fa cenno di seguirla. "Andiamo. Non so cosa sia andato storto ma la sala centrale è piena di soldati governativi armati fino ai denti. Posso tenerli a bada da sola mentre tu esci in terrazza e ti occupi del Presidente Colonnello."

"Come mi hai trovato?"

"Yumireu mi ha avvertita non appena ti sei messo in contatto con lui."

Così dicendo, comincia a tirarmi in quella direzione, però io punto i piedi. Con la mappa del tempio stampata nella mente, so che il corridoio a destra mi condurrà più in fretta alla porta che si apre sul retro dell'edificio, dove i governativi hanno portato gli zingari.

"Prima devo salvare Dimash. Poi penseremo alla missione."

La donna lascia la presa al mio braccio e mi rivolge uno sguardo confuso, agitato.

"Il Colonnello è lì fuori adesso. Se perdi questa occasione, potresti non averne un'altra."

"Senti, anche tu sei un clone, da molto più tempo di me, e chiaramente sei venuta ad aiutarci. Perché non lo uccidi da sola, il Colonnello?"

"Non posso." sbotta, grugnendo di frustrazione. "Ogni volta che ci provo, c'è qualcosa che mi blocca. I tecnici che hanno riprogrammato la mia rete neurale devono avermi fatto qualcosa. Non so di cosa si tratti, ma non posso uccidere il Colonnello e ti giuro che non esiste nessuno al mondo che voglia farlo fuori più di me."

"Non ci vorrà molto." le prometto, e schizzo giù per il corridoio buio a tutta velocità. Svolto l'angolo a sinistra e dopo qualche metro mi ritrovo davanti al vano che si apre su una scalinata discendente. Olivia non ci mette molto a raggiungermi. Arriva giusto in tempo per seguirmi, buttandosi a sua volta nel tunnel di luce. Attento solamente a non inciampare nei gradini stretti e alti, scendo più rapidamente che posso. In fondo alla scalinata c'è la balconata del primo gradone del tempio. Punto i talloni per frenare la corsa, ritrovandomi nell'ampia area esterna, adorna di piante e aiuole squadrate incassate nel pavimento e quasi vado a sbattere contro la balaustra. Afferro il cornicione di pietra con le mani con tutta la forza che ho. Ciò che vedo nel cortile di sotto mi fa gelare il sangue nelle vene.

Il piazzale sul retro del tempio è quasi vuoto e qui i rumori dei festeggiamenti arrivano attutiti. Ci sono due camionette a bloccare le entrate laterali, bidoni e taniche di benzina ammassati lungo le mura interne e casse di legno. I soldati governativi sono in dieci. Schierati all'ombra, a ridosso dell'altissimo muro esterno, trattengono sei uomini in catene.

Sei uomini e tra loro una maschera antigas dolorosamente familiare.

"*Benzona!!" Sento gracchiare direttamente nell'orecchio e mi ricordo della ricetrasmittente. Ora che sono fuori dalla struttura del tempio ha ripreso a funzionare. La voce di Jacob inveisce in giudeo, ansimante, e in sottofondo lo scalpiccio dei passi in corsa.

(*imprecazione in giudeo, letteralmente: figlio di puttana)

I soldati stanno strattonando uno dei prigionieri. Lo liberano dalla catena che li tiene legati tutti insieme, con le mani dietro la schiena, lasciandogli solo le manette. Il più alto in grado, riconoscibile dall'uniforme di una sfumatura di verde leggermente più scura degli altri, afferra lo zingaro. Gli dà una spinta e ignorando le grida agitate degli altri, mentre l'uomo barcolla, gli sferra un calcio alla schiena che lo fa cadere in ginocchio. I soldati dietro di loro lottano per tenere fermi i prigionieri, mentre l'ufficiale in tutta calma estrae la pistola dalla fondina alla cintola, la punta alla nuca dell'uomo inginocchiato davanti a sé e spara.

"No!!" gridano gli altri, divincolandosi per liberarsi dalla stretta con cui i soldati governativi li trattengono, li costringono ad assistere alla scena cruenta del loro compagno che si accascia di lato, ormai privo di vita, e sbatte la faccia nella polvere. Subito i soldati si mettono a preparare il secondo condannato, che si dimena con tutte le forze, ringhiando come una tigre nella maschera antigas.

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora