Capitolo 61

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Sento degli ordini gridati dal portone di sotto e dalla finestra i soldati che si aggirano per il cortile scattano sull'attenti e poi si dirigono verso l'uscita. Uno di loro passa in corridoio, sbircia dentro e mi rivolge un cenno di saluto, prima di precipitarsi giù per le scale. In pochi minuti la casa si svuota. Solo quando mi rendo conto che i militari se ne sono andati, dal rumore dei motori che si allontanano, mi ridesto dai pensieri cupi in cui sono sprofondato. Finalmente mi costringo a voltarmi verso il corpo senza vita di Yashal. Lo raggiungo camminando lentamente. Mi chino su di lui e gli passa una mano sugli occhi per chiudergli le palpebre. E resto a guardarlo. L'unica impressione che mi dà è che sembra finto. È come se la mia mente si rifiutasse di credere che sia lui. Eppure dovrei esserci abituato, dopo tutti i morti che ho visto.

"Soru..." mormoro tra me "che cosa hai fatto?"

E poi sento montare un'ondata di rabbia.

Non è giusto, cazzo. Non doveva andare così. Tamaar aveva ragione. Abbiamo provocato Nergal e il dio della morte ci ha puniti. Ha punito lui. Inspiro forte e trattengo il fiato guardando il suo volto senza espressione. Ora ha gli occhi chiusi, sembra addormentato. È colpa mia. Mi inginocchio sul pavimento. Lo prendo per il polso che è scivolato giù dal letto e glielo metto in grembo, dove si allarga la rosa di sangue scuro nel punto in cui l'ha trafitto il pugnale di Soru. È colpa mia, penso e sedendomi sul lato del letto accanto a lui, in preda a un giramento di testa, mi schiaccio le mani forte contro gli occhi. Quanto sono stato idiota a non capire.

Jonath ci ha mandati a prelevare quel vecchio nello slum per proteggerlo; lui e Dimash sono andati da Yumireu perché temevano un attacco. Perché non ha pensato che sarebbe stato qui? Erano Tamaar e la casa dei gelsomini, gli alleati che erano stati scoperti dai governativi. È colpa mia, se non ci ha pensato. Avrei dovuto dirglielo, che io e Yashal scopando nella notte sacra abbiamo mancato di rispetto agli dei, scatenato la furia di Nergal e che ci avrebbe puniti. Invece me ne sono stato zitto, pensando che comunque non mi avrebbe creduto. Una scelta codarda, conveniente. Non volevo che mi considerasse uno stupido; un ignorante di alcheriano zotico che crede alle stronzate come le superstizioni. Io non conosco il dio dei giudei. Non so che faccia abbia, se abbia la barba come Marduk, né se usi la spada per combattere i suoi nemici. Ma so per certo che in questo momento sta ridendo di me.

Non c'è più niente da fare, perciò me ne vado.

Non ho parole da consegnare al corpo di Yashal. Se la sua anima si trovasse ancora qui vicino, non vorrebbe sentire scuse. Vorrebbe che lo vendicassi. La nostra religione esalta la forza fisica e il coraggio in battaglia sopra ogni cosa. Per compiacere Marduk, penso scendendo le scale, i nemici devono essere abbattuti senza pietà.

Arrivato nell'ingresso buio e silenzioso mi fermo a guardare il cortile dalla cornice della porta. Nessun sacerdote mi ha mai detto però come si fa a distinguere i nemici dalle persone che ami. Io ho fatto tutto questo per Soru. È per lui che sono diventato un guerriero. Ma lui ha trafitto Yashal a morte, anche se l'ha fatto per ordine del suo padrone. E adesso, per vendicare il torto subito dovrei ucciderlo. È tutto sbagliato, troppo difficile da capire. Non voglio capire.

Mi soffermo qualche secondo sul pozzo là in fondo, apro il palmo e fisso la moneta di rame di Soru, poi stringo le dita. E penso che se aveva un desiderio da esprimere, poteva anche farlo da solo.

Mi infilo la moneta nella tasca dei pantaloni con un gesto rapido e torno fuori, dove appoggiata sul cavalletto mi aspetta la moto. Durante la corsa nel deserto mi chiedo che fine abbiano fatto Tamaar e Shereen. E Malia. Non ho riflettuto sul fatto che ho abbandonato la missione con Jacob per correre alla casa dei gelsomini e appena entro in cucina, dove i soldati sono seduti intorno al tavolo con l'anziano dello slum, Yumireu e Kain, noto dalle facce scure che avrei dovuto invece preoccuparmene.

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora