Capitolo 67

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Sfrecciando nel deserto sulla moto con lo stemma governativo di Morad, e con la faccia infilata nel suo casco, tento di respirare il meno possibile. Non tanto per il vento, quanto per non immergermi nell'odore del fiato che si è fermato qui dentro. Quell'uomo mi avrà dato la vita, ma tutto sommato, resta uno sconosciuto. La sua proposta è un demonio salito dagli inferi per tentarmi. Vuole che mi trasferisca a casa sua, nel lusso, tra gli agi di ogni sorta. Avrei delle stanze enormi solo per me, vestiti nuovi all'ultima moda si materializzerebbero sul mio letto con uno schiocco di dita, potrei mangiare tutti i giorni roba di alta cucina, andare ai concerti, alle feste al tempio, nei locali a spendere i soldi di mio padre per divertirmi. Potrei iscrivermi all'Università di Alchera nel sesto distretto, se lo volessi o lavorare per l'esercito del mio paese in missioni internazionali segrete e delicate, come Yumireu. Lui mi ha appena offerto davvero tutto questo. E come se non bastasse ancora, mi ha offerto la libertà di Soru. Il lieto fine della storia, quello che ho sempre desiderato, da quando andai a chiedere a Darius di farmi prostituire per poter affittare da Tally le due stanze sotto la sopraelevata Isthar. Io volevo vivere bene, dignitosamente. Al lusso non ci pensavo neanche. Era una cosa talmente lontana dalla mia realtà; così assurdamente irraggiungibile, invece adesso è a portata di mano. Basta che accetti la proposta di Morad. Gli ho detto che devo pensarci. E lui mi ha dato la moto.

"Tienila per tutto il tempo che ti serve. Me la restituirai la prossima volta che ci incontriamo." mi ha detto, restando immerso nell'acqua del pozzo "Il mio indirizzo è vergato sulla targhetta del manubrio. Per stasera mi farò passare a prendere dai miei uomini e poi andrò a riprendere Soru. E rifletti su quello che ti ho detto. Spero che lascerai l'esercito giudeo e verrai a vivere con noi molto presto. So che ho molto da farmi perdonare. Non vedo l'ora di recuperare il tempo perduto."

Dicendo così, quell'uomo dall'aspetto austero ha sorriso, gonfiando le guance e stringendo le labbra. Gli si sono formate delle pieghette agli angoli degli occhi e vedendo quell'espressione, ho sentito una strana pulsione a sfiorarmi la tempia con la punta delle dita.

"G-grazie." Ho risposto, un po' incerto. Non sono abituato alla gentilezza della gente, anche quando non è del tutto disinteressata. "Te la riporterò. Non sono un ladro, anche se sono cresciuto per strada."

"Quando sarai pronto."

Ho annuito, mi sono infilato il casco e sono partito con la moto per strade del terzo distretto. Passando per lo slum, tra le baracche di fango e teli consumati, ripenso a una cosa che ha detto Morad: "Ci sono gli abbienti e i poveri. Gli eletti e le masse. Gli eroi e la gente comune." Per lui la miseria dei distretti bassi di Alchera è una cosa normale, quasi inevitabile. Eppure ha detto che al governo stanno cercando delle soluzioni per fare vivere meglio la gente. Dice che lo Scià che Jonath vuole rimettere sul trono era un corrotto, che aveva lasciato la città in mano ai criminali ed io non so proprio se credergli. Io non c'ero. Cioè, ero troppo piccolo per ricordare come fosse l'altro governo. Una parte di me si è risvegliata scioccata con se stessa perché vuole convincersi che Morad abbia ragione. E se avesse ragione? Beh, rifletto ruotando la manopola dell'acceleratore, i metodi che usa il suo governo per farsi valere sono comunque violenti e brutali. Ma non è che il piano dei soldati giudei sia all'acqua di rose.

Già, penso entrando alla base giudea, non devo farmi ingannare. Chissà perché, questo pensiero mi sprofonda in una malinconia nera come il cielo che stanotte sembra voler inghiottire i contorni delle cose nella sua oscurità. Non appena passo sotto la serranda del garage, sento rumore di passi che si avvicinano di corsa. Ho giusto il tempo di assicurare la moto al suo cavalletto, che Jacob e Kain si precipitano qui.

"Dove cazzo eri?!" sbotta il primo. "Ci hai messo tanto a tornare!"

"Grazie, Axer." Rispondo con una smorfia. "Per avere eliminato, insieme ai soldati governativi, ogni traccia della nostra presenza alla casa dei gelsomini di stasera."

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora