Capitolo 86

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Gli zingari non mi hanno permesso di aiutarli e non hanno nemmeno voluto che mi avvicinassi, perciò sono rimasto qui, in piedi di fianco a Dimash, ad aspettare che finissero di caricare il loro compagno defunto sulla camionetta dell'esercito. Li ho osservati mentre sistemavano insieme a lui i corpi dei soldati governativi uccisi, che hanno vestito con i loro abiti civili.

"Mi dispiace per tuo cugino. Non doveva morire così."

Olivia stringe la spalla di Dimash con la mano. Anche se è parecchio più bassa di lui, la sua presa è salda, e il cenno degli occhi con cui sottolinea le parole è deciso. Dimash si irrigidisce e dopo essersi sforzato di annuire per risponderle, per un attimo gira la testa dall'altra parte. Uno dei suoi compagni, si stacca dal gruppetto degli altri che stanno trafficando intorno ai cadaveri dei soldati, si sfrega le mani dalla polvere e si rivolge a me, mentre la donna si allontana per raggiungere Kain in un angolo rasente al muro del primo gradone.

"Durante la guerra," dice, riprendendo fiato dopo lo sforzo fisico appena compiuto "le nostre forze avrebbero potuto fare la differenza nel respingere gli invasori che hanno preso il trono."

"Ma il vostro popolo non si è schierato con nessuno, all'epoca." ribatto, sperando di suonare abbastanza educato. Perlomeno, è così che credo di ricordare. "Né con lo Scià, né con l'esercito di liberazione."

L'altro annuisce, adombrandosi in volto e spostando il peso da un piede all'altro.

"Pensavamo che un padrone valesse l'altro. Sbagliavamo di grosso. Shayan è morto mentre, con tutti noi, tentava di espiare il nostro peccato. Con onore."

I suoi occhi si spostano su Dimash, che però sembra troppo assorto, o confuso per prestargli attenzione.

"Non è colpa dei giudei, amico." aggiunge l'altro e in un sospiro: "Solo di quei cani governativi."

Ottenuto un cenno di approvazione da parte di Dimash, che pare riscuotersi lievemente dal torpore, lo zingaro sputa per terra e a passo svelto si appresta a raggiungere i compagni.

Ora si impegnano a ricoprire i cadaveri alla rinfusa con un plaid di tela grezza marrone che qualcuno ha trovato su un sedile. Quando hanno finito, uno di loro apre la portiera e sale al posto del guidatore. Si sporge nell'abitacolo quel tanto che basta a verificare che le chiavi siano inserite nel cruscotto, prima di occupare il sedile con un sorriso soddisfatto e mettere in moto. Senza aspettare ordini da nessuno, comincia a manovrare nel cortile del tempio. Dall'inizio delle operazioni saranno passati meno di cinque minuti ma ho comunque l'impressione che stiamo perdendo tempo.

Io avrei impiegato molta meno cura nel compito, prevedendo di sbrigarmi prima, considerato anche che in questo momento, dall'altro lato dell'imponente struttura che ci sovrasta, sta avendo luogo la cerimonia dello schiaffo. La cerimonia che legittimerà il potere del tiranno per un altro anno solare. Ho intenzione di interromperla prima possibile.

Gli zingari invece non sembrano avere fretta.

Olivia si è tirata in disparte con suo figlio e ora, vicini alla parete dell'edificio sono impegnati in una conversazione silenziosa, fatta di slanci di dita ed enormi sorrisi da parte di entrambi. Immagino che anche loro possano aver bisogno di un po' di tempo per recuperare gli anni persi e devo ammettere che, da quando mi ha tirato fuori dallo stanzino dove Soru mi aveva intrappolato, la donna ha dimostrato effettivamente di sapere quello che fa. Di certo si vede che è un soldato, ma...

Con un po' di sconcerto mi rendo conto che, se non riesco a fidarmi di lei, è perché Olivia non è il mio capitano. La morte del mio primo corpo da clone ha spazzato via i ricordi del tempo passato con Jonath, della nostra amicizia o quel che c'è stato tra noi, qualunque cosa fosse, e non capisco perché ogni volta che siamo vicini l'istinto mi grida che sono in pericolo, come un cane idrofobo davanti a una cascata. Eppure, anche se è bizzarro, ciò non toglie che a un livello di coscienza più profondo mi pare di conoscerlo fin troppo. Per esempio, sono quasi certo che in questo momento stia soffrendo. Si starà condannando per il fallimento della missione, e la sorte che ha subito il cugino di Dimash.

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora