Capitolo 83

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L'aria ha cambiato odore e consistenza nella sala delle statue. Mi pare quasi di vederla muoversi in ondate, viziata dal fumo dei bracieri e dall'energia prodotta dai sacerdoti e sacerdotesse che continuano a riversarsi qui dentro, al ritmo scandito dai battiti del tamburo, cupi e profondi. La maggior parte degli uomini unisce la propria voce al brusio del salmodiare baritonale, che cresce di intensità, come il ronzio di un insetto, quasi a coprire il tamburo. Forse proprio per questo il battito costante dell'enorme strumento diventa un sottofondo e si confonde con quello del cuore dei presenti. I sacerdoti non chiacchierano tra di loro. Con i cappucci delle tuniche calati sulla testa, sono concentrati sul rituale cui stanno per assistere. Li vedo prendere posto e prepararsi a quel che sta per succedere; ognuno a modo suo, c'è chi prega sottovoce con rosari di grani di legno tra le dita, c'è chi fissa nella distanza i piedistalli al centro, su cui presto torneranno gli dei. Sembrano arrivare scalpitando di eccitazione e una volta al loro posto, assorbire il battito del tamburo rituale, diventare quasi un'unica entità in attesa.

Non dovranno aspettare ancora molto. Gli dei stanno per arrivare. Manca un quarto d'ora e saranno qui.

"Axer... ti prego. Ho bisogno di te." Soru mormora nella mia mente e la sua voce ha un tono così languido che spinge in secondo piano la scena brutale che ho appena visto nella savana.

È appena diventato un clone, penso. Anch'io, quando mi risveglio in un nuovo corpo sono violento, non riesco a controllare la rabbia che esplode da chissà dove. Entrambe le volte, mi sono comportato in modo crudele con i miei compagni di squadra, ho ferito Dimash senza volerlo.

Non so come sia stata per Soru questa esperienza. Se mi sta chiedendo di raggiungerlo in una stanza privata, per parlare, significa che, pur sapendo da prima che sono qui, non l'ha ancora detto ai generali, a mio padre. Significa che è dalla mia parte. Oppure, se non lo è, forse ho ancora qualche speranza di convincerlo. Lui mi ascolterà. Forse sarà uno shock, ma capirà che con i giudei stiamo facendo ciò che è meglio per Alchera. Dopotutto, quando avrò ammazzato il Presidente e i suoi scagnozzi, tornerà ad essere un uomo libero.

Guardo la scalinata che porta su, poi i piedistalli vuoti e faccio scorrere lo sguardo sulla sala gremita. Il tamburo mi batte dentro, come un monito a non muovermi di qui. BOOOM. Ignorare Soru. BOOOM. Continuare ad aspettare. BOOOM. Attenersi al piano. BOOOM. La mia mente è rimasta nella posizione strategica in cui ero riuscito a sistemarmi, ma le gambe si stanno muovendo da sole, rapide, verso la scalinata. BOOOM. Sento il corpo tremare e comunque riesco a mettere il piede sul primo gradino. BOOOM. Salgo fino al decimo, il che mi dà una visione completa dall'alto. Lo sguardo vaga fino alla sezione delle sacerdotesse, che ora arrivo a vedere, come cercando di trovarne una in particolare, ma senza riuscirci. Le donne raggruppate in preghiera in fondo alla sala, pur nelle loro vesti multicolori, mi sembrano tutte uguali. BOOOM. Sono ancora in tempo a tornare indietro. Deglutisco, cercando un attimo prima di prendere la decisione cruciale. BOOOM. Strizzo forte gli occhi, respirando affannosamente mi ripeto nella mente che mi restano ancora più di dieci minuti per andare, parlare con Soru e tornare qui. Posso farcela.

Corro su per le scale, senza più voltarmi indietro, fino alla sala principale. Mi ritrovo nell'enorme stanza quadrata con le piscine d'acqua e i colonnati eleganti che introducono alla balconata a gradone di fuori, rigogliosa di piante in boccio. Dal lato opposto a quello da cui sono emerso, c'è l'ingresso principale, che dà sulla terrazza e l'imponente scalinata che le statue hanno sceso per immergersi tra la folla circa un'ora fa.

È dove, introducendomi con Alinai da un'entrata laterale, ho visto Soru e i generali governativi fermi a chiacchierare. Dove i nostri occhi si sono incrociati e riconosciuti. Digrigno i denti, ripensando a quel momento. Dannazione. Stava andando tutto a meraviglia. Non mi sarei mai aspettato un imprevisto del genere.

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora