Epilogo

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"...oggi sorge un nuovo sole, un'alba luminosa sul futuro della nostra gloriosa città. Vi presento il nostro Scià: Morad Kharestan."

Il Gran Sacerdote fa un passo indietro dal microfono, scende dal podio mentre la telecamera si allontana per inquadrare il cortile del tempio gremito di persone. Sono persino di più del giorno della festa del Nuovo Anno. Come un'onda dalla potenza devastante saltano e inneggiano a mio padre, che ora compare sulla scena, in primo piano, grazie al montaggio del video. Solleva le braccia per placare l'orda roboante.

"Alcheriani!" grida alla piazza. "Molti di voi hanno sofferto a causa delle politiche del vecchio regime e so che altrettanti di voi sono insoddisfatti, indigenti. C'è chi ha perso tutto ai tempi della guerra e non è ancora riuscito a risollevarsi. Il regime ha delle responsabilità e ammetto davanti a voi di avere creduto in una visione che non vi ha reso felici. Ma oggi gioite con me, perché il regime militare è tramontato. La nuova dinastia guiderà il paese verso un'epoca di prosperità e progresso."

La voce dello Scià si spegne e la sua immagine scompare, lo schermo da cinquanta pollici appeso al muro davanti alla vasca torna nero quando Dimash, seduto nell'acqua, preme un tasto sul telecomando. Si gira sul sedile di marmo, appoggia i gomiti sul pavimento e mi guarda dal basso.

"Quante volte dobbiamo sorbirci questa roba? Va in onda da due settimane a intervalli di due ore a reti unificate."

"Almeno adesso la tecnologia è libera. Chiunque può avere un televisore o un tablet."

"Sì, per guardare lo Scià che si pavoneggia."

Mi stringo nelle spalle, facendo scivolare giù la vestaglia di seta blu scura resto completamente nudo. Mi avvicino a piccoli passi, carezzato dagli occhi verdi che assorbono ogni centimetro di pelle scoperta e si soffermano in mezzo alle gambe. Dimash si lecca le labbra, guardando l'uccello già in tiro, cerca di scrutarmi sotto le palle per andare a cercare il diamante lì dietro ma decido di non dargli ancora soddisfazione.

È impazzito, quando l'ho fatto girare dall'altra parte per potermi infilare il plug d'acciaio in solitaria e non mi sfugge il piccolo scatto nelle spalle, ora che mi siedo sul pavimento accanto a lui, per mettere le gambe nell'acqua calda della vasca infossata. Sono praticamente seduto sul diamante che è incastonato nella punta del piccolo oggetto, che mi stimola da dentro, come se quello sguardo di fuoco liquido non bastasse già da solo a farmi eccitare. Dimash mi poggia una mano sulla coscia, accarezza le peluria bionda, giocherellando con le dita e recita a bassa voce:

"  - Non ci sarà più un povero a mendicare per le strade dei nostri distretti, perché il cibo destinato all'esercito, da ora verrà distribuito ai cittadini -  "

"Te lo ricordi a memoria."

"È piuttosto martellante, Ax."

"  - Il vecchio regime si basava sulla forza. Noi agiremo nell'efficienza. -  " cito io, per non essere da meno.

"Beh, sì." replica Dimash. Si sposta nell'acqua per raggiungere il calice di vino rosso che ha lasciato sul bordo della vasca poco distante e farmi spazio, in modo che possa scivolare a immergermi. Mi siedo al suo fianco e prendo il calice che mi porge.

Dimash sorride, lo fa tintinnare contro il suo.

"Per quanto detesti il vecchio, devo ammettere che il suo programma militare vi permetterà di risparmiare immense quantità di denaro. Ridurre il numero dei soldati, sostituendoli con i cloni, incentivi statali per i meticci che vogliono farsi trasformare per servire il paese."

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora