Capitolo 75

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Chiamatemi pigro, ma starei su questo letto per tutta la vita. Nudo, steso su di lui, con lo zingaro che mi coccola torpidamente. Mi piace il suo odore, che racconta di come abbia trascorso la giornata, prima di infilarsi sotto la doccia con me. Il suo alito di tè alla menta, la dolcezza della zolletta di zucchero che ha succhiato mentre lo prendeva. A casa di un suo zio, uno dei tanti che abitano nei campi di tende e capanne che si estendono oltre i confini della città. Ora che ci penso, forse per conservare quel sapore, non gli ho fatto succhiare nulla da quando è arrivato. Ho dormito dal mattino alla sera e appena mi sono svegliato, lui ha bussato alla mia porta. Ero calmo. L'ansia e il batticuore erano spariti, lasciando spazio a una potente eccitazione. Avevo tanta voglia di prenderlo e dominarlo; cosa che lui mi ha permesso solo in parte, perché dice che dopo la scopata di ieri non ci tiene a replicare subito. Mmh, forse sono stato un po' aggressivo ieri. Oggi per niente. L'ho servito e riverito come un principe, sotto quella doccia. Ma torniamo alle coccole, ampiamente meritate. Amo le sue dita che mi fanno il solletico al collo e alla guancia. In un istante che l'emozione prende il sopravvento mi volto e le bacio, dandogli la conferma che sono sveglio.

La mano di Dimash mi tira su il mento, con decisione. Sta sorridendo.

"Ehi."

"Ehi." Sorrido di rimando e lui si sporge verso di me. Mi tocca appena le labbra con le sue in uno sfioramento fresco. Così semplice e spontaneo da farmi rabbrividire.

Poi solleva un sopracciglio.

"Sento qualcosa di duro contro la coscia."

Istintivamente nascondo la faccia nell'incavo della sua spalla, per non fargli vedere il sogghigno cretino. Quanto vorrei avere pronta una battuta adulta e sagace con cui ribattere, invece mi avvampa la faccia.

"Faresti qualcosa..." E il rantolo suona come una supplica.

Dimash preme forte la bocca contro la mia. Mi afferra da dietro per stringersi a me con brutalità. Gli occhi verde scuro brillano, quando apre bocca per dire:

"Saranno anni che non lo succhio a qualcuno."

E il suo uccello mi pulsa contro lo stomaco accompagnandosi alle parole. Ora che si è girato capisco che la sua battuta di prima non era una presa in giro. Anche lui è eccitato, anche lui, pur crogiolandosi nelle carezze, ora è pronto a ricominciare. Quanto al succhiare cazzi, in effetti... posso immaginarlo. So che prima scopava con Jonath, tuttavia, non è per essere cattivo ma chi vorrebbe un pompino da un ragazzo con un buco in faccia? Forse qualche feticista delle mutilazioni. Dannazione, strizzo forte gli occhi. Ma che diavolerie mi vengono in mente a rovinare l'atmosfera? Quanto sono stupido, penso, a farmi inorridire da solo. E comunque adesso la faccia di Dimash è integra, perfetta. Vederlo sorridere, con quella scintilla selvaggia negli occhi e i capelli neri scompigliati mi secca la saliva in gola, mi dilata le palpebre e il battito del cuore salta all'attenzione con prepotenza.

Si stende con la testa sul cuscino e mi invita a cavalcioni su di lui. Mi fa inginocchiare sul letto e scivola tra le mie gambe con la faccia. Oh cazzo, penso nel momento in cui le sue labbra si chiudono intorno alla punta. Strizzo forte gli occhi e perdo l'equilibrio, cadendo in avanti a sbattere le mani sul muro.

La vibrazione della sua risata, sull'asta che gli è scivolata in bocca è da brividi. Deglutisco, prima di convincermi a guardare giù. Beh, penso, diamine. Lo sta proprio succhiando con intenzione. Il mio cazzo è contento, molto, molto...

"Sto per venire." gemo. Poi sento freddo all'improvviso e la punta della sua lingua che mi accarezza il buchino sensibile, incoraggiante. Mentre comincio a riversargli fiotti di seme caldo sulla faccia, tremando convulsamente e mordendomi il labbro per non urlare.

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora