Se la mia amica Puri fosse accanto a me, tra la folla, al posto di Alinai, le verrebbe un colpo a vedere tutto questo sfarzo. Già solo quando la macchina nera si è fermata davanti al Bar Serif ho cominciato a sentire le palpitazioni. Perché era chiaro che quel mostro lucido fosse roba di un altro mondo.
Nel quarto distretto circola qualche auto, ma non di quel calibro. Sono i veicoli dell'anteguerra, restaurati, con motori vecchio modello che fanno le bizze e sbuffano fumo nero. È già un passo avanti, rispetto ai primi tre distretti dove raramente si vede un veicolo a motore. Ma non possono accostarsi alla signora automobile che ci è venuta a prendere e ci ha portati qui, nel Settimo Distretto, il più centrale e prospero di Alchera; la sede del Palazzo Presidenziale e del Tempio Etemenanki; il più sacro di tutti.
È tanto lontano dalla sopraelevata Isthar che anche salendo sui tetti più alti non si riesce a vedere chiaramente, ma adesso che ci ho posato sopra gli occhi posso affermare con certezza di non avere mai visto e che morirò senza vedere mai più qualcosa di tanto splendido ed esaltante.
La Ziggurat a pianta quadrata è alta fino al cielo, più larga di qualsiasi costruzione io conosca. Il primo gradone si erge per quindici metri, come una parete solenne e invalicabile, e su di esso si spande l'ombra del secondo gradone concentrico. Le colonne su cui si sostiene sono alte, ma non come i muri del primo, che servono a separare la gente comune dal mondo degli dei. Sulle colonne del secondo si innalza il terzo gradone, e poi il quarto, quinto, sesto e la punta squadrata del tempio, che si dice abbia le pareti esterne ricoperte di mattoni smaltati di blu, che risplendono al sole. Le aree esterne sono ricoperte di giardini dagli alberi rigogliosi e fiori in boccio, piazze con eleganti fontane e giochi d'acqua. Da qui in basso si intravedono appena le chiazze verdi dei rampicanti e a quanto pare già basta a esaltare la gente che si affolla intorno a noi.
Siamo qui da un'ora e ancora l'elemento di meraviglia che provo ogni volta che sollevo la testa a guardare questo tempio immenso non svanisce. Entrare nel Settimo Distretto non è stato difficile. Le guardie alla porta abbassavano gli occhi in segno di rispetto. Hanno scannerizzato i passaporti in fretta e furia, ansiosi di compiacerci facendoci passare. È incredibile come l'atteggiamento delle persone cambi di fronte alla ricchezza. Mi fa davvero rabbia, perciò decido di non dare seguito alla riflessione e concentrarmi sull'attimo presente.
Una mamma con un vestito elegante e una veletta davanti agli occhi si china per indicare quel verde al suo bambino, che si mette a saltellare contento. L'uomo con la casacca rossa, e i capelli biondi tirati all'indietro, ci guarda da un po'. Quando incrocia il mio sguardo sorride e china la testa in un cenno di saluto abbastanza cerimonioso, prima di rivolgere la parola a una donna che è in piedi al suo fianco. Gente dei distretti alti. Si suppone che vedano cose del genere tutti i giorni. Eppure sembrano aspettare la parata con eccitazione febbrile.
A pensarci bene, guardando fuori dal finestrino mentre attraversavamo il Quinto e Sesto distretto, non ho visto i palazzi maestosi che mi aspettavo. Con disappunto mi sono reso conto che i ricconi di qui non hanno inventato le macchine volanti.
E Alinai l'ha confermato. Lei viene da una famiglia del Settimo, dove sono situate soltanto le poche ville dei più facoltosi di Alchera, circondate dallo sfarzo dei templi. Forse è per questo che, quando il tassista ha sparato quella cifra assurda, non ha battuto ciglio. È abituata a questo, al lusso. Eppure ha mollato tutto per scappare in Egitto con un ragazzo sordo. Devo farmi raccontare quella storia, se sopravivo fino a stasera.
"Assia, guardami."
Sussulto di brutto, sentendo la sua voce da vicino. Perso a guardarmi intorno con ammirazione non mi ero accorto che mi stava chiamando, con il mio nome in codice. Cioè, con il nome da donna che mi ha affibbiato. Gli abiti di seta rosa confetto con lo scialle dello stesso colore che mi copre la testa, il trucco in faccia, il nome in codice. Tutto per non destare sospetti. E io devo stare al gioco. Comincio a chiedermi se non si stia divertendo con me più di quanto non sia lecito.
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Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)
PertualanganAxer, appena diciottenne, vive con Sorush, il suo migliore amico, per cui ha una cotta segreta. Si prostituisce per mantenere entrambi e deve guadagnare abbastanza soldi per il passaporto che gli permetterà di entrare nei distretti alti e cominciar...