Capitolo 78

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Per quanto provi a lasciarmi la miseria alle spalle, queste due stanze in affitto sotto la sopraelevata Ishtar sapranno sempre di casa. E in un certo qual modo ringrazio quel generale governativo per avermelo ricordato. Non che abbia molti oggetti personali da portare via o donare al prossimo, qui non ho lasciato denaro e dire addio ai mobili non è tra le mie priorità. Però mi dispiacerebbe, se quella stronza di Tally, che possiede l'alloggio, non vedendomi mai rincasare, venisse a saccheggiarlo, prima di darlo a qualcun altro.

Non faccio in tempo a fermare la moto sotto il portico che devo ricredermi. La maledetta deve averlo già fatto. Trasalgo a morte quando un ragazzo esce dalla mia camera da letto.

"Ehi, bentornato." mi saluta tutto sorridente, asciugandosi le mani con uno straccio. "Ci sono novità?"

Deve essere più piccolo di Soru di due o tre anni. Dal fisico gracile direi che non è abituato ad abbuffarsi, come è normale per quelli del Terzo Distretto. Storco il naso, tentando furiosamente di ricordarmi di lui, ma ho l'impressione che potrei sforzarmi all'infinito e non riuscirei comunque ad inquadrare quel visino smunto dalle orecchie a sventola.

"Chi... cazzo sei tu?" sbotto, esasperato.

"Mi prendi per il culo? Sono Kyros. Mi hai detto che potevo stare qui gratis, me l'hai promesso."

Con un calcio sistemo la moto sul cavalletto, prima di andargli incontro in mezzo alla cucina. Per quando arrivo da lui, il sorriso con cui mi ha accolto prima si è già spento e ora il ragazzino mi guarda dal basso con una smorfia di tensione, le sopracciglia strette.

"Non ti ricordi?" chiede vago. Nel suo tono risuona un'eco di terrore e speranza. È un ragazzo di strada e deve essere abituato a prenderle. Non è certo una novità che qualcuno ti faccia un favore e poi ci ripensi, finga di non sapere chi sei, per poterti massacrare e buttare fuori. Mi fermo a circa un metro da lui, perché non voglio dargli questa impressione, ma nemmeno posso estrarmi dal cervello a forza i ricordi che non vengono a galla, quindi incrocio le braccia e tentando di non suonare minaccioso, gli dico:

"Quindi io e te ci conosciamo. Scusami, se non me lo ricordo."

"Kyros..." ripete il nome, mentre dal basso cerca la consapevolezza nei miei occhi. Vorrei offrirgliela ma non c'è.

Lui deglutisce, raddrizza la schiena, pur restando con le spalle curve, pronto a difendersi da un colpo allo stomaco.

"Mi hai trovato nelle celle sotterranee del palazzo del boss Nandita e mi hai salvato. Come fai a non ricordatelo?" stringe i pugni e sembra infervorarsi un po' "Volevano prendermi gli organi. Io ti devo la vita, Axer. Senza di te a quest'ora sarei morto. Sei il mio salvatore."

Mentre abbozzo un sorriso per le lusinghe, improvvisamente, Kyros si mette a lanciare occhiate a destra e sinistra. A mezzogiorno il sole batte talmente forte che ci mette poco a cuocerti la testa, perciò di solito a quest'ora in strada non c'è nessuno. Comunque, lui si premura di abbassare la voce, prima di continuare.

"Hai strappato le catene con la tua forza sovrumana da clone. E poi hai ammazzato YuShang, l'altro clone."

Io sono stato nel palazzo del boss Nandita e ho liberato Kyros dalla prigionia? Mi sembra assurdo, ma in fondo, se ci rifletto, non è impossibile. Mi chiedo soltanto perché fossi là. E poi, chi è questo Shang di cui parla? Il cugino di Yumireu? Quando eravamo seduti sul treno di Olivia, mi ha ringraziato per aver ucciso suo cugino. Il ragazzino sta dicendo la verità.

"Sei stato fortissimo, Ax! Dopo che hai sparato a quel bastardo siamo fuggiti dalla porta laterale. Volevo seguirvi alla base ma invece tu e il soldato burbero con un occhio solo mi avete portato qui. Hai detto che era casa tua e di Sorush ma non ti serviva e allora potevo starci io."

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora