Capitolo 93

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Arriviamo al Serif che è già buio. Io, Olivia e Yumireu. Siamo tutti stanchi e provati dalla giornata che sta volgendo al termine. Non abbiamo conversato molto durante la camminata fino a qui. Immersi nella fiumana di gente che tornava alle proprie case dopo la parata, le nostre menti da clone sono state invase dal chiacchiericcio eccitato. Le nostre orecchie ipersensibili erano bersagliate dalle grida dei ragazzini che giocavano a rincorrersi, intonando canti solenni. Chi aveva avuto l'ardire di venire in macchina era rimasto bloccato in mezzo alla folla, che solo grazie all'aiuto dei gendarmi alle porte si era diradata senza feriti. L'esercito non ha aiutato. Subito dopo la dichiarazione della presa di potere da parte di mio padre, sono montati sulle camionette rimaste e se ne sono andati verso il palazzo governativo, passando dal retro del tempio ed evitando così di essere sommersi dalla gente. Il Gran Sacerdote, rimasto solo con noi, si è avvicinato per darci la sua benedizione.

Ha sorriso, toccando la guancia di Alinai in un gesto affettuoso.

"Il tiranno è morto. Il popolo è libero. Non fate quelle facce tristi. La missione è riuscita."

"Ma a quale prezzo?" sono sbottato, irritato dalla sua espressione serafica. "Gli eroi sono in catene."

Il Sacerdote ha girato la testa lentamente, fino a posare gli occhi su di me.

"Gli eroi, ragazzo mio, non lavorano in vista di una ricompensa, né si curano del prezzo delle loro azioni."

Ha sorriso, benevolo, per l'ultima volta, squadrandoci tutti prima di voltarci la schiena e incamminarsi verso la scalinata che discende nella sala delle statue. Forse è andato a pregare gli dei.

Volevo seguirlo, ma Kain il sordo mi ha fermato agguantandomi per la spalla mentre passavo. Ha detto qualche parola, con la sua voce monca, e Alinai si è fatta avanti, tenendo una mano premuta sulla garza che le fascia il collo.

"Lascialo perdere. Torniamo a casa." traduce per lui. Noto che Olivia, un po' defilata rispetto a noi, si è incupita, quando annuisce in segno d'approvazione. "Dobbiamo recuperare le forze." aggiunge Alinai. "Siamo tutti stravolti."

Potevo soltanto darle ragione. Scioccato, forse era il termine più appropriato, dal fatto che ormai contavo di trascorrere la serata festeggiando insieme a Dimash, e invece lui sarà stato gettato in qualche cella buia.

Olivia si è incamminata, seguita da Kain, Yumireu e Alinai mi ha teso la mano. Un contatto lieve, per nulla invadente. Senza la forza di reagire, mi sono lasciato guidare dalla ragazza per le strade di Alchera. Ai cancelli i sistemi di rilevamento dei passaporti erano spenti. I gendarmi aiutavano la gente a passare fidandosi sulla parola. C'era tra la gente un sentimento di attesa, di inquietudine e speranza per il futuro che aleggiava indefinito. Di certo nessuno si aspettava quello che è successo e l'esercito non era lì a rispondere alle loro domande. Nei momenti di crisi capita di interrompere la routine per stringersi gli uni con gli altri, come una grande, immensa famiglia. E stasera gli alcheriani non sanno che fare. Glielo si legge sulle facce sconvolte, è palese nelle battutacce di spirito che gli uomini più grezzi si lanciano da una parte all'altra della strada, nelle risa sguaiate o disperate. Camminando a passo d'uomo tra la folla, lasciandomi trascinare verso il Serif da Alinai, che chiude la carovana, assorbo ogni cosa. Stanco e amareggiato, mi nutro della vita degli altri per non pensare alla mia.

Si sono fatte le otto di sera e questa zona del distretto, che solitamente brulica di vita, è quasi deserta. Le persone che non sono andate a casa si sono fermate a chiacchierare per le strade, perché oggi, giorno festivo, i locali sono chiusi. La porticina di ferro nel vicolo laterale si apre, sulla soglia compare Pablo, il biondo manager del Serif col collare borchiato. Mireu entra prendendogli la testa tra le mani e lo spinge dentro, baciandolo sulla bocca. Dietro di loro entrano Olivia e Kain. Alinai mi lascia la mano e sorridendo mi invita a seguirla nell'aria fresca e buia del bar vuoto.

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora