Capitolo 31

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Entrando sono investito da un profumo di gelsomini che mi prende alla gola mentre gli occhi si abituano alla penombra dell'ingresso. Una ragazza alta con i capelli lunghissimi sistemati in un'acconciatura intricata di trecce, che lascia sciolti solo due ciuffi ai lati della testa, ci invita a entrare con un gesto elegante del braccio.

«Benvenuti nella casa del piacere di Tamaar.» dice in un tono lieve come il battito d'ali di una farfalla e si presenta.

«Io sono Malia.» poi rivolta solo a Jonath : «La padrona ti aspetta di sopra.»

Dalle ombre dietro una colonna compare una bambina di sei o sette anni, che si avvicina e infila una manina delicata in quella grande e callosa di Jonath. Comincia a tirare dirigendosi verso l'ala sinistra della casa, senza esercitare troppa pressione. Prima di seguirla, lui si gira verso di me e ordina:

«Aspettami qui.»

Annuisco e basta, giudicando meglio non mettermi a fare domande. Li guardo allontanarsi finché non vengono inghiottiti dall'oscurità in fondo. La voce soave di Malia mi fa trasalire.

«Sei teso.» constata sollevando il sopracciglio. Mi scherza con un sorrisetto che subito si scioglie in un'espressione benevola.

«Il tuo capitano starà via per un po', ma non preoccuparti. Sapremo come prenderci buona cura di te, nel frattempo.»

Si avvia verso il cortile interno della villa strascicando le lunghe gonne ed evidentemente aspettandosi di essere seguita. Come lo so? Beh, le case alcheriane tradizionali hanno la pianta quadrata, con le stanze che si susseguono a domino e il cortile al centro. È un'architettura studiata per difendersi dalla calura dei pomeriggi nel deserto. Anche i palazzi moderni erano stati costruiti così, sebbene in quel caso più per bellezza che vera utilità.

Ai tempi dello Scià, gli alcheriani avevano ormai perso l'abitudine di incontrarsi nei cortili, all'ombra degli alberi fioriti, a sorseggiare il tè. La maggioranza della popolazione poteva permettersi un impianto di condizionamento dell'aria, persino nel terzo distretto. Poi quel tipo di tecnologia fu considerata sovversiva, pericolosa e venne bandita definitivamente durante il secondo anno di regime militare.

Al lato destro del cortile quadrato, su cui si affacciano tutte le camere, si erge un albero di cedro piccolo ma alto, dal tronco nodoso, sotto le cui fronde è sistemato un salottino su una plancia d'assi di legno. Ai rami più alti è stato fissato il gancio di una tenda di veli scarlatti, all'ombra dei quali spicca un tavolo massiccio e intorno al tavolo ci sono dei divanetti su cui stendersi.

Malia mi invita a sedermi sull'unica poltrona di vimini intrecciati davanti al salottino, mi sorride cerimoniosa mentre mi guardo intorno assimilando, oltre alla piacevolezza del giardino in generale, i gelsomini rampicanti a decorare i balconi interni, da ogni lato della casa. La donna seduta davanti all'arpa all'angolo destro in fondo ha gli occhi chiusi, i capelli sciolti. Pizzica le corde con mollezza voluttuosa, producendo una melodia rilassante. Su un tavolino appena fuori dalla plancia ci sono ceste ricolme di frutti maturi, ma non mi viene offerto nulla da mangiare.

Malia batte le mani e dopo qualche secondo, da una porta nascosta nell'angolo sinistro più avanti vedo sciamare fuori una dopo l'altra cinque ragazze dalle corporature diverse. Sono nude, a parte una cintura di catene che scintillano alla luce del sole, impreziosite dalle pietre multicolori, che vi sono incastonate, che gli coprono le parti intime. Immagino abbiano tutte più o meno la mia età; forse sono state selezionate in base a questo.

Tutte portano i capelli lunghi, anche se acconciati in modi diversi. La prima è molto magra, quasi priva di seni, ha i fianchi larghi. La seconda è più formosa. Ha cosce burrose, seni gonfi e sodi. La terza è muscolosa, però ha un viso delicato, che contrasta con le spalle larghe, quasi quanto quelle di un uomo, un'altra è bassa e tonda come una mela. Sorride facendosi spuntare due graziose fossette agli angoli delle labbra piene del volto da bambina. L'ultima è riccia, di corporatura esile e sembra molto timida. Continua a fissarsi i piedi con insistenza quasi maniacale e incrocia le mani dietro la schiena.

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora