Sono ancora al banchetto ma l'immagine del tavolo imbandito e le persone sedute in giardino al lume delle torce tende a oscurarsi, il vociare sfuma, mi sento svanire. Tento di restare a galla, con ogni sforzo mentale per resistere alla forza magnetica del cristallo che mi sta risucchiando dentro di sé. Non voglio tornare nella savana, devo resistere, puntare i piedi e riprendermi il controllo del mio corpo.
Lo Scià e il suddetto corpo, controllato dallo sciamano, si sono seduti a un tavolino in cima alla gradinata, imbastito apposta per loro due e poi il valletto ha dato agli altri il permesso di accomodarsi. Yashal si è seduto accanto a Mirza e davanti a loro c'è la signora Moshali con la sua amica. Uso i suoi occhi per cercare Kain tra la folla ma proprio non lo vedo. Forse gli schiavi li fanno mangiare in un luogo separato. La mia intrusione deve essere fastidiosa, perché Yashal si massaggia gli occhi con due dita.
"Che c'è?" chiede Mirza "Tutto bene?"
"Sì, è solo che..."
Non mi sente. Sono solo un solletico dietro le palpebre. Da quando lo sciamano ha reciso il legame non riusciamo più a sentirci come prima. Tentare di contattare Yashal è uno sforzo sovrumano e io faccio fatica anche a restare qui. Non so come fare ad avvisarlo che il ragazzo verso cui sta sollevando il calice di vino per brindare non sono io, ma l'impostore che ha preso possesso del mio corpo.
"Lunga vita allo Scià!" belano tutti in coro, prima di tornare a concentrarsi sulle pietanze. I valletti riprendono a sciamare intorno al tavolo. La signora Moshali si gira e richiama la nostra attenzione con un gesto della mano.
"Signor Naramshin, non è stato affatto galante prenderti gioco di me." dice fulminando Yashal. Lui inspira a fondo, raccoglie il bicchiere che aveva posato e beve un sorso, prima di replicare con la stessa serietà.
"Non potevo essere io, a dirtelo, signora."
La Moshali rotea gli occhi.
"Certo, immagino." concede. "E quel suo schiavo, ho un pensiero che non mi abbandona. Io credo di averlo già visto."
Yashal sospira.
"Mi dispiace, come ti ho detto, erano anni che non vedevo Axaras."
"Comunque la guardi, è una situazione delicata." conclude la signora e non posso fare a meno di notare che ha perso la giovialità di prima in favore di un atteggiamento serio e distante. Yashal è irritato, perché ha dovuto rispondere alle sue mille domande sulla storia concordata con Mirza. È bravo a mentire, è un maestro delle arti erotiche ed è anche un mezzo nobile, quindi non proprio un pesce fuor d'acqua a eventi come questo. Eppure percepisco la sua tensione come un rumore di sottofondo, che comincia a placarsi quando Mirza gli mette una mano sulla coscia. Yashal non si gira a incontrare l'occhiata insistente del dottore, ma allarga di poco le gambe per permettergli di insinuarsi tra le pieghe della veste, sulla pelle nuda dell'inguine. Mirza si china su di lui per ascoltare il discorso di un uomo d'affari che siede alla destra della signora Moshali, ma mentre lo fa insinua le dita con noncuranza a sfiorargli il cazzo moscio. Dà un timido segno di vita, il battito del cuore rallenta, comincia a indurirsi appena. Yashal si schiarisce la voce, Mirza lo ignora. Il loro gioco di stuzzicamenti li distrae dal resto e più Yashal si calma, grazie al tocco dell'amante, più il suo inconscio mi spinge indietro e mi butta fuori.
Gli invitati al banchetto brindano, bevono e riempiono il cortile del palazzo di chiacchiere che fatico a distinguere, nel vociare perché c'è la forza magnetica che mi reclama, tirandomi indietro. Non sono uno che si arrende, lo sapete. Ora però comincio a essere stanco, mi sento svanire. La disperazione ha lasciato il posto a qualcosa di più cupo e disturbante.
Che cosa ha detto lo sciamano a Raphael, perché le cose si mettessero in questo modo? Perché non lo ha ucciso, se aveva l'occasione di vendicare suo padre? Sa che è stato lui a sparare al Colonnello. Lo odia, l'ho percepito. Mille domande restano sospese nell'aria, la realtà si oscura sempre di più. Per me è come se calasse il sipario. Mi viene in mente quello del teatro degli zingari. Dimash nella fessura tra le tende che ondeggiano, si accostano e si scostano, ma sempre più vicine alla chiusura definitiva, lui si allaccia la maschera antigas, si gira, si mette a camminare, si spengono le luci.
STAI LEGGENDO
Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)
AventuraAxer, appena diciottenne, vive con Sorush, il suo migliore amico, per cui ha una cotta segreta. Si prostituisce per mantenere entrambi e deve guadagnare abbastanza soldi per il passaporto che gli permetterà di entrare nei distretti alti e cominciar...