Capitolo 52

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"Tieni, portalo al tavolo 6."

La barista mi indica il vassoio che ha posato sul bancone con un gran sorriso. Lei non è una gattina. Si occupa solo di preparare i drink e i rinfreschi. Guardandomi intorno sconsolato provo invidia per la sua posizione. Sospirando, mi dirigo verso il tavolo dove quattro uomini sono concentrati sulla loro partita a carte. Sembrerebbe un ritrovo normale, se uno riuscisse a ignorare che sono mezzi nudi. E che noi lo siamo quasi del tutto.

Oltre ai polsini, il cerchietto con le orecchie e la coda infilata dove non batte il sole ci è concesso un triangolo di pelle nera per coprirci sul davanti, per non intralciare i movimenti a un Dom che volesse toccarci lì. Siamo tutti 'vestiti' uguali. Anche le ragazze, che se ne vanno in giro con i seni al vento. L'unica nota positiva è che non ci sono code nere. Solo bianche e rosse. In teoria nessuno dovrebbe lanciarsi in pratiche troppo schifose. Finora ho visto soltanto frustate e pompini in pubblico e già non vedo l'ora di scappare da qui.

"Senatore, lei cosa ne pensa?" chiede uno, rivolto al suo compagno di carte. L'uomo interpellato, un tipo sui sessant'anni con la pancetta e una bambagia di peli grigi sul petto batte il mazzo sul tavolo e si schiarisce la voce.

"La sua proposta di diminuire la tassa sul grano è interessante, Luogotenente. Potrei accennare l'idea ai piani alti." Considera, atteggiando le labbra in una smorfia e vedendomi arrivare mi squadra con gli occhi a fessura, facendomi scorrere lo sguardo lungo il corpo mi fa sentire immediatamente a disagio. Distratto da lui, la mano che mi atterra sul culo da sinistra mi fa trasalire. Devo chiedere permesso e posare il vassoio sul tavolo per non farlo cadere, prima di voltarmi verso l'uomo che mi sta palpando. È un tizio adulto con una zazzera di capelli neri e il fisico asciutto. Non dice niente ma sorride con un angolo della bocca e si appoggia allo schienale, mentre continua a giocherellare con il pelo della mia coda.

"Per favore." Digrigno i denti, notando che con l'altra mano ha tirato fuori l'uccello duro e si sta accarezzando. Davanti a tutti. E nessuno gli dice qualcosa.

Per tutta risposta mi dà uno schiaffo sulle chiappe, senza smettere di sorridere.

"Perché non ti stendi su queste ginocchia, gattino?" ansima roco "Ho voglia di sculacciarti."

"Ehm, no grazie."

Nel frattempo la partita va avanti e il senatore richiama la sua attenzione perché è il suo turno. Mentre il tizio sceglie con calma la carta da calare sul tavolo, io distribuisco i bicchieri, prendo il vassoio e mi allontano. Camminando a testa bassa verso il bancone schivo le corde dell'altalena appesa al soffitto e vado a sbattere contro qualcuno.

"Ehi, guarda dove vai." dice una voce maschile. Spalle Larghe mi fissa sogghignando, con le mani sui fianchi. "Non sei abituato a questa roba, vero?"

Scuoto la testa, imbarazzato. Lui lascia vagare lo sguardo a esplorare la stanza. Intorno ai tavoli ci sono alcune panche e strumenti sadomaso che vengono usati dai gattini. Ora su una di esse è stesa prona una ragazza con la coda rossa. Si tiene ferma con le mani e geme con aria teatrale mentre un uomo le frusta la schiena. Merda. C'è davvero qualcuno a cui piacciono queste stronzate, e tanto, a giudicare da come i gattini si danno da fare per compiacere i Dom. È uno spazio ampio, con in fondo il bancone e là vicino, dal lato opposto a quello da cui siamo entrati noi e gli ospiti c'è una porta che conduce agli appartamenti privati di Nandita. È quella la mia meta finale. Devo solo aspettare e trovare un attimo in cui non mi guardano per sgusciare là dentro. Un altro modo per andarci è accompagnato da un Dom. Se decidi di scopare con qualcuno puoi usare una delle camere messe a disposizione per gli ospiti. Quello sarebbe facile ma io non posso farlo, perché mi hanno dato questa stupida coda bianca. La guardia si assicura che non passi nessun gatto bianco. L'ho visto prima, bloccare un uomo panciuto che voleva trascinare in camera una ragazza briosa. Se ne sono tornati al tavolo col broncio. Coda bianca, non si passa. Ho avuto il tempo di osservare il ragazzo, che qui dentro è l'unico vestito normale. Sta in piedi accanto alla porta, controlla che nessuno si tolga la coda se non per fare giochetti con i Dom. E decide chi oltrepassa la soglia e chi no.

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora