Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)

Capitolo 71

'Prima di cominciare il capitolo vorrei augurarvi un Buon Anno 2019! Che sia pieno di gioie (ehm...no, Axer. Tu no.) , felicità e belle sorprese e il finale di Alcherian B-'

'AH-EHM!' SIGNORAAA?!

'Che c'è?  Neanche gli auguri ai lettori si possono fare?'

'I GIUDEI STANNO TENTANDO IL COLPO DI STATO PROPRIO ADESSO, NON SE N'ERA ACCORTA?! GUARDI CHE SE NON EVACUA IL TEMPIO PRIMA DI SUBITO RISCHIA DI FINIRE TRUCIDATA!!'

'Oh, beh... oh caspitericchio... allora io andrei...'

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Vedo soltanto le sue labbra dischiudersi e muoversi lievemente in segno affermativo, poi lo bacio. Mi lancio su di lui, piantandogli le dita nei fianchi per tenerlo fermo. Dimash esala un gemito sensuale nella mia bocca, mentre le sue mani mi afferrano il collo. Non provo più quella strana rabbia che fino a qualche attimo fa minacciava di sopraffarmi; soltanto la voglia di spingerlo verso il letto e fargli un sacco di cose deliziose prima che spunti il sole. Il filo dei miei pensieri viene tranciato all'improvviso da un brontolio, che mi spinge a interrompere il bacio e guardare in basso.

Aggrotto la fronte, lui si stacca da me, scoppia a ridere.

"Ero preoccupato da morire, okay? Mi si chiudeva lo stomaco." si schermisce, grattandosi la nuca "Non sapevo quando ti saresti svegliato e se saresti stato quello di prima. Il dottore non poteva o non voleva rispondere alle mie domande e poi ho finito per addormentarmi là sotto."

"Vado a prenderti qualcosa in cucina."

Mi volto verso la porta e mi sento agguantare per il braccio.

"Vengo con te."

Notando che alzo gli occhi al soffitto, Dimash fa spallucce.

"La situazione non piace neanche a me, te l'assicuro."

Attraversare il corridoio buio mi rilassa. O forse sono le dita dello zingaro, che si sono infilate tra le mie con noncuranza, a calmarmi, perché sento un calore che si irradia nel braccio ed è così piacevole, placido, desiderabile. Lui sapeva che avrebbe avuto questo strano effetto su di me. Pensavo fosse per questo che aveva trascorso la serata al mio capezzale, nell'attesa che mi risvegliassi nel nuovo corpo. Invece ha appena detto che era preoccupato. Per me.

Inspiro forte e gli stringo di più la mano, sentendo un brusio provenire da dietro la porta della cucina, a pochi metri di distanza. Siccome preferirei non incontrare nessuno adesso, col dito davanti alla faccia gli faccio segno di restare in silenzio. Dimash si pinza le labbra sotto i denti e trattiene il fiato. Scuote la testa, accigliandosi interrogativo. Lui non sente niente. È grazie al mio nuovo senso dell'udito potenziato che riesco a percepire la voce di Mirza da così lontano, anche se sta quasi sussurrando.

"...una decisione affrettata spesso si rivela uno sbaglio. Attivando il protocollo Isacco ci hai messo nei guai."

"Era necessario." sibila il capitano "Anche Tamaar può confermarlo, te l'ho già detto."

"Cosa dovrei scrivere nel rapporto al generale, allora? La puttana conferma? Non farmi ridere, Jonath. Basta con le scuse. Ti sei fatto coinvolgere troppo da lui..."

"Stava parlando di pace," lo interrompe bruscamente "di accordi internazionali come bastasse sfregare una lampada magica per saldare fratture politiche di portata storica. Parlava di mandare all'aria il piano, esimio dottore. Lo ammetto, il panico potrebbe avere preso il sopravvento, su di me, in quel momento, ma spiegamelo; che altro potevo fare?"