Giugno

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È già giugno, il tempo passa in un batter d'occhio.
Io e Myron stiamo preparando tutto per tornare a casa.
Non posso credere che abbiamo appena terminato il quarto anno di università ...
Alle due del pomeriggio, siamo in auto , quando arriviamo a casa, faccio una doccia come sempre, poi andiamo a trovare il piccolo Mike, Dio com'è cresciuto. Lo coccoliamo un po' e poi c'è ne andiamo.
Passiamo da Josh e Hannah, Il pancione le sta benissimo, «Ciao!» ci saluta, ricambiamo, «Dov'è Josh?» chiede Myron, «Oh è di sopra, sta finendo di sistemare la nursery della piccola » risponde, «Piccola?» chiedo, «Si, qua dentro c'è una bambina. Si chiamerà Erin.» chiarisce soddisfatta, il mio sguardo va dritto nella direzione di Myron,sorride, ma ha nuovamente quel sorriso cupo, triste, che non gli apparteneva quando l'ho conosciuto, poi ci pensò meglio, quando abbiamo saputo di Mike, lui mi disse che in futuro avrebbe voluto una bambina, oh no, una bambina.
Cambio direzione e sorrido prendendo la tazza che mi porge Hannah.
Lo bevo, poi chiacchiero un po' con lei, finché non scende Myron, «Possiamo andare» dice, salutiamo Hannah e Josh poi c'è ne andiamo,
durante il tragitto sta in silenzio,sono molto triste per tutte le delusioni che gli ho procurato.
Arriviamo a casa, è molto tardi, «Vado a dormire» lo avverto, mi sorride e dice «Tra un po' arrivo», lo guardo e poi salgo in camera, metto un pigiama. Resto sveglia ad aspettarlo, ma niente non arriva.
Scendo di sotto e mi fermo sull'ultimo gradino.
Ha la testa tra le mani, e piange, «Dio, perché a me! Perché non posso essere felice! Perché?!» singhiozza, le lacrime iniziano a scendermi senza che io possa impedirlo, mi sento mancare l'aria, salgo di sopra e mi rimetto sotto le coperte, mi asciugo gli occhi e lo chiamo «Myron! Vieni su! Ho bisogno di te»,
Dopo pochi minuti entra in camera, «Hey, amore che c'è non riesci a stare senza di me più di mezz'ora?» dice sorridendo, lo guardo e dico «Ti ho visto, di sotto. Mentre urlavi e piangevi. Se non sei felice, possiamo chiuderla qui.», il suo sorriso si spegne, si siede sul letto e dice «Non ti lascerò mai. Io intendevo che ogni volta che cerchiamo di essere felici: boom accade qualcosa di orribile » , lo abbraccio, «Scusami, davvero Myron, tu non sarai mai ...»
«Ne adotteremo uno, due quanti ne vorrai, ma ti prometto che avremo una famiglia» mi interrompe.
Si distende vicino a me e mi abbraccia.
È giugno, ma nel mio cuore sarà sempre inverno, per via dell'inferno che solo io e lui sappiamo di aver passato.

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