L'ospedale

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Sono passati sette mesi dalla rottura, la mia testa e il mio cuore iniziano ad essere in sintonia.
Non posso negare che il sentimento c'è ed è anche molto forte.
Metto la divisa e vado in ospedale, «Ciao Ellie»
«Buongiorno Carl» dico, poso la borsa nel mio studio e vado a prendere un caffè.
Lo sorseggio lentamente, «Dottoressa Thompson, c'è un paziente nel box 4, 22 anni, maschio, è stato picchiato, e ha un taglio profondo sulla coscia sinistra. Se ne occupa lei?» chiede Charlotte l'infermiera, «Charlotte somministrargli un milligrammo di morfina, arrivo tra cinque minuti» spiego, annuisce e se ne va.
«Ellie, stavo pensando ti va di andare a pranzo insieme?» chiede Carl «Carl mi sembri davvero molto simpatico ma no grazie lo stesso» dico declinando l'invito
«Ellie credi che io ci stia provando?» annuisco timidamente, si mette a ridere, «Sono gay, ho un compagno da dodici anni. Te l'ho chiesto perché ti vedo sempre da sola, così indaffarata» mi sussurra all'orecchio, sbarro gli occhi «Scusami Carl» dico, sorride cordialmente e se ne va.
Mi lavo le mani e vado al box numero quattro, sono di spalle metto i guanti e dico «Ciao, sono la dottoressa Thompson...Myron?!» dico perplessa Quando mi volto verso di lui, ha il labbro inferiore graffiato, un occhio nero, «Ellie?» dice, ha la barba, sembra diverso, «Cosa ti è successo?» chiedo
«Ho fatto a botte con un ragazzo» dice, lo guardo «Con Frank» ammette, me lo sentivo.
«Ti disinfetto i graffi sul viso prima» lo informo, gli metto un cerotto, «Bene adesso, farà un po' male. Hai un taglio molto profondo Nell"interno coscia, se fa male avvertimi io mi fermo» spiego, annuisce, inizio a dargli i punti, «Ah!» sussurra, chiude gli occhi e stringe i denti, emette un sospiro quando finisco, «Devi fare una tac per vedere se c'è qualche emorragia interna o qualcosa di rotto» dico, lo porto a fare la tac, dopo mezz'ora torno in camera sua «Ottime notizie, niente di rotto e niente emorragie o complicazioni, puoi tornartene a casa oggi stesso» lo informo, accenna un sorriso...
È molto strano risentire la sua voce dopo sette (lunghi) mesi,  non lo avevo mai visto con la barbetta così lunga, «Grazie» dice prima che io esca, mi volto e dico «È il mio lavoro» poi esco, mi sento un po' in colpa per come l'ho trattato,
«Che succede tesoro?» chiede Carl
«Quello del box 4 è il mio ex ragazzo» dico
«Oh, posso vederlo?» annuisco, entra nella camera, «Allora! Come ti senti?» chiede, «Bene» risponde, «Bene» ripete poi esce, chiude la porta e dice «È un Figo! Che occhi, mamma mia», sorrido, «Lo so» ammetto, «Peccato si sia comportato da stronzo» aggiungo, mi abbraccia, Myron esce dalla stanza e si ferma a guardare, «Che succede?» chiedo «Devo chiamare mia madre» dice, «Oh, ci penso io» dice Carl dandomi un bacio sulla guancia, «Sei felice?» chiede,«Si» mi limito a dire, «Con Carl intendo» aggiunge, alzo lo sguardo e dico «Cosa? Io e Carl non stiamo insieme, lui sta con il suo compagno da dodici anni» dico, «Compagno?» ripete alzando un sopracciglio, annuisco «Oh, io.. credevo.. scusami» dice imbarazzato,...
Sto per rispondere, quando arriva una signora con una bambina in braccio, «Dottoressa, è caduta dalla bici, le fa male un braccio » dice preoccupata, le guardo il braccio, «Charlotte prepara la sala, dobbiamo fare una radiografia» dico, «Sto morendo?» chiede la bambina, «No,piccola. Guarirai presto, non è così grave» la rassicuro, sorride dolcemente.
«Codice rosso, vittime con ferita da arma da fuoco, chi se ne occupa?» chiede Charlotte, «Faccio io, preparate la sala operatoria del secondo piano» dico, annuisce e se ne va, Myron mi guarda e sorride, mi squilla il cellulare,rispondo «Ciao Frank, non posso Ho Il turno di notte» dico e riattacco, lui cambia espressione, me ne vado senza voltarmi.
Vado in sala operatoria, ci rimango per due ore e mezza, poi finisco mi lavo le mani e torno al primo piano, per fortuna la bambina non si è spezzata il braccio era solo ammaccata.
Sono le nove di sera, «Hey»
«Ciao, sai è bello vedere una faccia amica, dopo una giornata così tanto stressante» ammetto, viene ad abbracciarmi, «Come te la passi?» chiede sedendosi dall'altra parte della mia scrivania, «Bene, sono molto stanca» dico, sorride, «È passata la febbre al piccolo Mike?» chiedo, «Si, Rose mi ha chiamato oggi» risponde, annuisco, «Ti ho chiamato per dirti che Myron è qui. Perché fate a botte? È conciato male» dico, «L'ho provocato e lui ha reagito, gli ho detto che ti avrei conquistata, in tutti i modi » rivela «Frank indipendentemente da quello che c'è stato tra di noi, io lo amerò sempre.» confermo, Charlotte entra spaventata nel mio ufficio « Il paziente del box 4 è in arresto cardiaco » mi alzo «Myron...» Frank mi guarda, corro è freddo come il ghiaccio, batto le mani sul suo petto, «Non lasciarmi! Myron apri gli occhi, Myron non te ne andare» singhiozzo, «Ellie è troppo tardi» dice Frank, «No! Svegliati! Myron!!» continuo a gridare, cerco in tutti i modi di rianimarlo ma non si sveglia, «Ellie se n'è andato!» urla Frank, «Sta' zitto!» urlo più forte, «Myron!! Non lasciarmi! Myron!» urlo piangendo, sono disperata, faccio un respiro, alzo il braccio e gli do un pugno molto forte sul petto, apre gli occhi e tossisce, sospiro e sorrido, «Ellie...» sussurra, «Sono qui» confermo, poggia le spalle sulla testiera del letto, «Ammettilo, hai sperato che lei lasciasse stare per provarci» dice a Frank, «Un po» ammette, «Ma poi ho pensato che lei avrebbe sofferto, che io avrei perso un amico» aggiunge, Myron apre le braccia e dice «Vieni qui, stronzo» Frank sorride e i due si abbracciano, sorrido.
Ho salvato la vita di Myron. Io gli ho appena salvato la vita, ho notato che stamattina si è rasato la barba, adesso gli si vedono di nuovo le fossette..
Ho passato il quarto d'ora peggiore della mia vita, ma è finita nel migliore dei modi.

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