AMBER

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UN MESE DOPO
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Oggi è il battesimo di Amber; mi sveglio presto e inizio a prepararmi.
Indosso: un tuta bianca con la gamba larga e il corpetto in pizzo con uno scollo a V profondo sulla schiena; ci abbino un paio di scarpe con il tacco a spillo, faccio il solito trucco e lego i capelli in uno chignon basso e morbido, lascio una ciocca ondulata, lungo lo zigomo destro.
Sistemo le cose della piccola, «Amore mio, sei stupenda» dice, sorrido «Hey metto il completo nero o quello blue?» chiede, «Quello nero, ti rende perfetto» rispondo, annuisce sorridendo e va a prepararsi.
Io inizio a preparare la piccolina, le metto il vestitino: è bianco, tutto di pizzo con la gonna ampia e un fiocco grande in raso che si lega da dietro, le scarpette sono delle ballerine bianche, le metto una fascia di merletta in testa e rimango a guardarla: è così bella.
Scendiamo quando arriva il fotografo; Myron ci guarda e sorride dolcemente, gli spuntano le fossette..
Facciamo le foto, «Mettetevi in posa, ne faccio una al completo» dice il fotografo, annuisco sorridendo, Myron prende Amber in braccio, mi metto vicino a lui e sorrido, fa la foto e se ne va.
Noi andiamo in chiesa per il rito; Frank la tiene in braccio, piange quando avverte l'acqua sulla testa, lui gliela asciuga.
Facciamo altre foto e usciamo dalla chiesa.
«Mon amour Come Sei bella» dice mia madre, sorrido «Ci vediamo al ristorante» aggiunge, annuisco sorridendo e salgo in auto, Amber è sveglia, «Ha fame» dico, la avvicino al mio seno e inizia a tirare molto velocemente, si ingozza e inizia a tossire, la sollevo, Myron si ferma, «Sta soffocando? Cazzo che facciamo?!» urlo in preda al panico, si avvicina e le soffia in faccia, si riprende immediatamente, sospiro e la abbraccio, «Dio che paura. Se tu non ci fossi stato io... io..» balbetto
«Hey; non torturarti, Sei mamma da un mese. Io ho avuto a che fare con dei bambini già in passato. Tu sei un ottima madre» dice, sorrido.
Arriviamo al locale ed entriamo, la piccola si addormenta e la metto sul passeggino vicino al nostro tavolo.
Mangiamo, chiacchieriamo. Apriamo i regali.
«Discorso!» urlano tutti, Frank si alza e dice «Non ho molte parole da dire ma ci provo.
Grazie ragazzi per avermi reso partecipe.
Prometto che ci sarò sempre per lei,qualunque cosa accada.
Grazie ancora», sorrido.
«Beh, è passato un mese. Sapere io amo i miei nipoti allo stesso modo, ma quando ho visto Amber mi si è illuminato il cuore di gioia, mio figlio che diventa padre. Lei è il nostro piccolo miracolo.
Amber è l'arcobaleno del per il passato, la gioia e la felicità del presente e l'orgoglio del vostro futuro.
E io sono molto orgogliosa di voi, della vita che siete riusciti a costruirvi nonostante tutto e tutti.
Vi voglio bene» dice Emily, mi vengono gli occhi lucidi e sorrido.
«Tocca a me. Cosa posso dire. Non mi manca niente. Sapete quando torno a casa e trovo mia moglie con una maglietta sporca, le occhiaie, i capelli spettinati, la sera: mi rende felice.
Tutta la mia vita ruota attorno a loro.
Sono felice quando Amber macchia le mie maglie preferite. Sono felice quando nel cuore della notte piange, perché posso dire "hey non è un sogno, ho davvero una bambina bellissima di là". Sono felice la mattina mi sveglio e la trovo sul letto vicino a me. Sono felice quando mi guarda con quegli occhioni dolci. Sono felice quando la stringo forte tra le mie braccia. Sono felice quando la sera ci mettiamo tutti e tre sul letto e ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati. Sono felice quando si addormenta tra le mie braccia, all'inizio temevo di farle del male, è così piccola, ma poi ho capito che è di questo che abbiamo bisogno entrambi: lei deve essere protetta e io la voglio proteggere. Un grazie speciale va a te amore mio, a te che mi hai stravolto la vita nel migliore dei modi; a te che sei sempre rimasta. A te. Ti amo.
Brindo alla salute di mia figlia, che possa avere una vita, felice e piena di cose belle ogni giorno. Grazie.» dice Myron, mi vengono le lacrime agli occhi, lo abbraccio forte e gli do un bacio «Ti amo anch'io» dico, sorride.
Salutiamo tutti gli invitati e saliamo in camera, «Hai detto delle cose stupende» dico, mi guarda e fa un occhiolino, «Devo farti vedere una cosa non appena arriviamo a casa» dice, annuisco sorridendo.
Arriviamo a casa, tolgo il vestito alla piccola e la lascio con un body, fa caldissimo. Vado in camera, mi spoglio davanti a lui, «Sai credo che il mio latte non le basti più. Ho lasciato pronto tutto sul bancone in caso dovesse svegliarsi» ammetto, mi abbraccia forte, metto soltanto una fascia e degli slip puliti, lego i capelli molto alti, «Hey cosa dovevi farmi vedere?» chiedo curiosa, sorride e si toglie la camicia, sbarro gli occhi e mi avvicino; «Myron è bellissimo» dico tracciando il contorno con il dito, sorride dolcemente. Si è tatuato il nome della bambina sulla parte alta del pettorale destro, è scritto molto sottile e ed in corsivo, mi acciglio, guardo meglio «Myron quella è...» «Si, è la tua calligrafia l'ho presa da uno degli inviti e ho scattato una foto. Così ho entrambe in un certo senso sulla pelle» spiega, sorrido ampiamente e lo bacio appassionatamente, ci mettiamo a letto, chiudo gli occhi e li riapro quando sento che Amber si mette a piangere; mi alzo, «Vado io di sotto per il latte, tu va a prendere la piccola e torna in camera» dice, sorrido e vado a prenderla.
Aspetto Myron in camera, mentre cullo Amber che non smette di piangere.
Arriva in camera con il biberon in mano, «Posso darglielo io?» chiede sbattendolo, annuisco sorridendo e gliela metto tra le sue braccia, si siede sul letto e le da il latte, lei smette di piangere.
Beve l'intero biberon di latte e si addormenta subito dopo, sorrido, le asciugo gli angoli della bocca e la metto al centro del letto, apre gli occhi e li richiude subito, sorrido. Myron le poggia un bacio leggero sulla fronte e si stende, lo faccio anch'io.
Ci addormentiamo mano nella mano.

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