Londra

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Mi sveglio alle 4:00 del mattino, ho tutto pronto.
Salgo in auto e mi dirigo all'aeroporto.
Quando prendo l'aereo mi perdo a guardare il panorama, poi leggo qualche rivista e mangio qualcosa.
Quando atterriamo ,resto a bocca aperta:Londra è più grande rispetto a come viene descritta di solito.
È maggio ma qui il tempo è grigio. Ci sono nubi enormi.
Poso le valigie in albergo e mi metto alla ricerca disperata di Myron;ma niente.
La città è enorme , chissà se riuscirò mai a trovarlo.
Molly e Rose mi consigliano di tornare a casa, ma io non voglio arrendermi: lo troverò!
Sono qui da quattro giorni ma niente.
Oggi c'è meno freddo, decido di indossare una gonna nera a vita alta, calze a rete e le mie amate All stars ,poi mi dirigo una caffetteria.
Mi siedo a un tavolo e ordino un caffè espresso,
sono tranquilla,sto sorseggiando il mio caffè , quando sento una voce ,mi giro:è lui, si sta sedendo a un tavolo, mi dirigo verso di lui ma vedo una ragazza sedersi al suo stesso tavolo, e mi fermo , lui mi vede e sbianca ,io esco di corsa «Hey aspetta ! Sei tu?» dice, mi volto e dico «Si ma sto andando via non volevo disturbarvi.»
«Tranquilla la vedo tutti i giorni. Lei e il bambino sono diventati la mia famiglia.» dice,lo guardo stranita.
«Cosa pensi?! Lei è Sarah ha venticinque anni ed è mia sorella.» chiarisce.
Mi sento arrossire. Sarah è molto simpatica,mi ospita;ha una casa bellissima.
Sono le 8:00 sua sorella esce per andare a prendere il bambino a casa del padre. Io e Myron siamo da soli.
«Sei la persona più importante della mia vita! Sei l'unico. Non potrei mai desiderare che tu te ne vada per sempre. » dichiaro
Sorride, si avvicina ha le fossette (maledizione) non riesco a trattenermi,mi fiondo su di lui e lo bacio,tra un bacio e l'altro trovo il coraggio di dire per la prima volta quelle due parole 'TI AMO' mi guarda e mi bacia nuovamente, fa scorrere la mano sotto la maglietta «Hey tua sorella sarà qui tra poco» lo avverto,«allora andiamo di sopra » propone, la sua camera è diversa qui, ma profuma di lui e questo mi basta.
Mi prende in braccio e mi sbatte al muro , fa scorrere le sue labbra sul mio collo, finiamo sul letto: mi guarda come per chiedermi il permesso di sfiorarmi... so che è troppo presto perché è così ma io lo voglio qui e adesso, l'ho sognato e desiderato a lungo e adesso è qui.. lo attiro verso di me e lo bacio appassionatamente;si toglie i jeans,fa scorrere una mano sotto la mia gonna e mi toglie gli slip con delicatezza.
È sopra di me e mi sta baciando dappertutto.
Mi tiene le mani
bloccate in alto mentre mi bacia sul collo,poi fa si che si intrecciano.torna a baciarmi  sulle labbra, ho le caviglie intorno ai suoi fianchi e gli strattono i capelli, quando lo sento (finalmente) dentro di me,provo un dolore lancinante che poi si fonde con il piacere è un mix di emozioni impossibili da spiegare. Aveva ragione chi diceva che farlo per la prima volta faceva un male cane e cazzo se fa male,ma non importa è quello che voglio.
«Amore mio se ti stai facendo male smetto..»-«Va tutto bene.. continua», mi mordicchia la guancia, sorrido e lo bacio appassionatamente le nostre lingue si sfiorano.
Mi sento avvampare dentro.
Quando si separa da me ,mi guarda e sorride. Mi sento come vuota adesso..appoggia la testa sul cuscino e io appoggio la mia sul suo petto, mi accarezza la schiena scoperta,«Come stai?»- «Ha fatto male piccola?»
Lo guardo e gli dico «Si, ma sono felice di averlo fatto qui e con te »sorride e mi bacia. «Posso ufficialmente dire che sei mia» chiede, annuisco sorridendo e lo bacio.
Ecco il nostro momento perfetto: io, lui ,la pioggia, corpo a corpo , innamorati.
«Dormi domani abbiamo un volo molto presto» conferma, lo abbraccio e ci addormentiamo così.
La mattina seguente,mentre mi vesto mi accorgo che ho un livido sul seno sinistro
«Colpa mia!» dice e viene ad abbracciarmi da dietro .
Ho le labbra gonfie per via dei baci, lui è tutto spettinato: mi piace questa versione di noi.
Ci vestiamo,salutiamo Sarah e Alex poi andiamo.
Quando arriviamo sono tutti sorpresi e felici.
Nessuno di loro credeva che io lo avrei fatto tornare indietro.

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