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«Ragazze. Devo andare a lavorare e ho un favore da chiedervi visto che state stese nel divano da un'ora e probabilmente continuerete a non fare nulla per le ore a venire.» io e Aura ci girammo e guardammo annoiate Cat che correva con alcuni fogli in mano per la casa, cercando le chiavi della macchina.

«Cosa c'è?» mi alzai dal divano per andare a prendere un pacchetto di patatine in cucina.
«Potete andare a fare la spesa al posto mio?» Aura scrollò le spalle. «Sopra il tavolo vi ho lasciato una lista, dovete solo assicurarvi di prendere quello che ho scritto. Nulla di complicato.»

Annuii dopo aver mandato uno sguardo verso la bionda, tornando in salotto smangiucchiando.
«Ci andiamo adesso così dopo iniziamo quella serie di cui ti ho parlato. Solo dieci episodi, nulla di estenuante.» appoggiai il pacchetto sul tavolino in vetro e presi rapidamente il telefono, correndo in camera mia per cambiarmi e indossare qualcosa di diverso dal mio bellissimo e fantastico pigiama.

Presi dall'armadio un paio di leggins neri e una felpa oversize di Eric per rimanere sempre sul mio stile, cambiai le pantofole con le scarpe da ginnastica e raccolsi i capelli in una coda piuttosto disordinata. Passai, prima di scendere, un po' di mascara e un filo di matita sugli occhi e poi chiusi la porta di camera mia.

«Solo dieci episodi?» scesi le scale saltellando, presi le chiavi della mia macchina dal mobiletto dell'entrata e aspettai la bionda mentre afferrava il fogliettino.
«A quanto pare sì, l'ho sentita nominare a scuola da alcune ragazze e sono andata a leggere la trama.» quando entrai in macchina, prima di accendere il motore, lei mi passò il telefono per farmela leggere.
«Bella, mi piace.» dopo cinque minuti di macchina eravamo arrivate al supermercato più fornito della città così parcheggiai con le mie solite manovre da automobilista da strapazzo.

«Cosa mi stavi dicendo prima che arrivasse Cat comunque?» presi il carrello e iniziai a girare tra i vari scaffali.
«Che ho baciato Jaden sabato.» lei mi guardò confusa.
«Hai baciato Jaden? Jaden Reyes?» annuii tranquillamente, afferrando un prodotto. «E com'è stato?» scrollai le spalle e continuai a guardare davanti a me senza incrociare mai lo sguardo della bionda.

«Come tutte le altre volte.» risposi sistematicamente, imbarazzata.
«E com'è stato tutte le altre volte?» alzai gli occhi al cielo e presi una baguette, puntandola contro il petto della ragazza nel tentativo di farle cambiare discorso.
«Mani in alto.»

«Mi scusi poliziotta, non era mia intenzione svaligiare la banca e rubare cinquanta milioni di dollari.» lei tenne il gioco mentre io iniziavo a girarle intorno con la baguette puntata contro come una pistola.
«Ah no? E la fuga in elicottero?» Aura, con un movimento astuto, mi prese il pezzo di pane e me lo puntò alla gola.

Scoppiai a ridere e mi resi conto solo in un secondo momento che non si decideva ad abbassare la baguette dal mio collo, che voleva?
«Ti conosco Dav.» tornai seria.
«Non capisco.» si avvicinò maggiormente, facendo toccare la punta del pane contro la mia gola.

«Eh certo che non capisci, non casco nei tuoi trabocchetti.» inarcai un sopracciglio. «Hai cambiato discorso così in fretta come quando io trovo una scusa dietro l'altra per non fare i compiti, soprattutto quelli di Eric.» mi rilassai quando sentii quelle parole. «Cos'hai provato baciando tre volte.» si interruppe quando vide un giocatore di basket camminare vicino a noi. «Jaden?» sussurrò alla fine.

«Nulla Davis, non ho provato nulla. Erano solo dei semplici baci tra due adolescenti con gli ormoni a palla.» lei incrociò le braccia al petto e buttò il pane dentro il carrello rapidamente.
«Fai sul serio?» tornai a concentrarmi sulla lista della spesa, arraffando tutti i prodotti.
«Lo sai perché non ho provato nulla? Perché lui è arrogante, cafone, maleducato, bipolare e ogni aggettivo pessimo che possa esistere al mondo.»

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