UNhappy

82.

«Hai rotto il cazzo.» alzai gli occhi al cielo e portai alla bocca il mio tramezzino sotto gli occhi annoiati di Nate che provava a convincere la sua fidanzata ad andare a vedere la sua partita.
«Perché? Non puoi venirmi a vedere?» chiese lui, speranzoso.
«Non ne ho voglia, perché devo passare un'ora della mia vita a guardare dei pupi che corrono dietro ad una palla ora che ho un ragazzo? Inutile.» scossi la testa divertita e appoggiai i gomiti sul tavolo della mensa, guardandomi intorno.

Alcuni studenti stavano guardando la giovane coppia che era ritornata a frequentarsi, alcuni innamorati e altri invece invidiosi, mentre la maggior parte degli studenti invece mangiava in tranquillità con gli amici provocando così un grandissimo casino.

«Che abbiamo dopo?» Aura mi destò dal mio intento di osservare gli altri.
«Non sviare! Sei la mia ragazza e ho bisogno del tuo sostegno.» sbuffai.
«Sostegno per far cosa? Devi prendere la palla e tirarla dentro un canestro, non ci vuole poi così tanto sostegno Nate.»

Imbronciato, si allontanò da lei e iniziò a mangiare il suo pasto in completo silenzio. Alzai nuovamente gli occhi al cielo, ma poi mi addolcii quando vidi la bionda spostarsi leggermente verso di lui per appoggiare la testa sulla sua spalla.
«Puoi anche starmi lontano, non mi offendo di certo.»

Nate era veramente puntiglioso quando si trattava di relazioni sentimentali, trovava il pelo nell'uovo anche dove non c'era ed era anche piuttosto permaloso. Aura però aveva imparato a conoscerlo e non si faceva abbindolare dai suoi modi altezzosi. Erano belli insieme proprio perché diversi.

La ammiravo per averlo perdonato, la ammiravo perché sapeva di voler stare con lui, la ammiravo perché era riuscita ad avere quello che aveva sempre sognato: qualcuno al suo fianco che la facesse sentire donna. E in questo Nate era l'asso di briscola!

Venni nuovamente distratta dai miei pensieri quando al tavolo fece la sua comparsa anche Jaden Reyes con la sua espressione impassibile e un vassoio pieno di cibo in mano, si sedette a qualche metro di distanza da me e guardò i due fidanzati schifato.

«Cazzo, non iniziate a fare tutte quelle smancerie ora.» tornai a mangiare ciò che la sera prima mi aveva preparato Catlin senza dare peso al ragazzo.
«Che onore averti qui.» lo schernii all'improvviso. «Se vi voltate con estrema lentezza vedrete tra pochi minuti la neve cadere a terra, ricoprendo il cortile della scuola di un bianco candido.» scherzai, facendolo infuriare più del dovuto.

«Ti stai in silenzio?» roteai gli occhi e lo fulminai prima di tornare a concentrarmi sul mio pasto.
«Reyes.» lo richiamò l'amico con tono di rimprovero.
«Cambia tono Williams, non sono il tuo cagnolino.» Aura lo guardò male.
«E invece dovresti imparare ad esserlo, magari diventi un po' più docile.»

«Oggi il tuo senso dell'umorismo è alle stelle bambolina.» soddisfatta, mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Domani ci sarai per la partita, vero?» Nate sembrava preoccupato.
«Non rompermi il cazzo Nate.» mi alzai per andarmene, ma mi fermai dietro di lui quando mi venne un'idea geniale.

Mi abbassai sul suo orecchio e appoggiai la mano sulla sua spalla, sorrisi divertita osservando l'espressione confusa di Aura.
«Quanto mi piacerebbe replicare il piatto di pasta nei tuoi capelli.» la mano di Jaden fermò velocemente la mia prima che potessi andarmene.

Sentii un brivido lungo il braccio quando le nostre dita si toccarono per puro caso, tremai leggermente ma non lo diedi a vedere e mi abbassai verso di lui quando mi tirò più giù. Appoggiai il mento sulla sua spalla, cercando di indietreggiare ma sentii velocemente l'alito caldo del moro soffiarmi sulla guancia.

«Voglio proprio vedere se hai il coraggio di rifarlo.» serrai gli occhi imbambolata, cercando di evitare gli sguardi dei due fidanzatini di fronte a noi e strattonai la presa del ragazzo schiarendomi la voce.
«Ci vediamo alla partita.» presi lo zaino sotto lo sguardo omicida di Aura. «Non muore nessuno Davis.»