Passai il lunedì mattina a ripensare alle parole usate da Jaden al telefono, non riuscivo a concentrarmi su nessuna materia in particolare ma non me ne importava più di tanto: avevo una memoria quasi fotografica, apprendevo un capitolo di storia nemmeno nell'arco di una ora e mi ritenevo fortunata per questo.
Prepara tutto che si fa, non ho intenzione di perdermi un'opportunità del genere.
Cosa aveva intenzione di fare? Un omicidio, un sequestro, un furto o semplicemente un giro dal carrozziere? E poi che opportunità si sarebbe perso a non fare quello che aveva in mente? Quel ragazzo era proprio strano, dalla prima punta dei suoi capelli fino alle suole delle sue scarpe da ginnastica.
Non prendermi per il culo, sai che Curtis ha i suoi cazzi questa settimana. Sì, è impegnato con qualcosa di cui non vuole parlarmi e non ho intenzione di farmi i cazzi suoi.
Che problemi avrebbe dovuto avere Curtis? Un frullato in più da preparare o un gabinetto sporco da pulire? Insomma, non lo conoscevo molto bene ma non sembrava un ragazzo pericoloso, a differenza di Jaden. E poi perché lui non sapeva nulla? Non erano migliori amici? Io tra poco sapevo anche che mutande portava Aura e non eravamo così intime, cosa nascondevano entrambi?
Non sparare cazzate, sistema quello che devi sistemare e non mi rompere i coglioni. Non mi frega un cazzo dei soldi, paga papino tanto.
Cosa doveva sistemare l'interlocutore dall'altra parte di così tanto essenziale da farlo incazzare così tanto a tal punto da usare quel nomignolo per suo padre detto in maniera così aggressiva e poco gratitudinevole. Mi sarei voluta intromettere per dirgli di non parlare così di suo padre, di non usare quel tono di voce contro di lui perché io, se avessi avuto la possibilità di averlo vicino a me, non lo avrei fatto. Sarei scoppiata a piangere come un bambina e sarei corsa tra le braccia dell'unico uomo per cui valeva la pena piangere veramente, ma lui evidentemente non la pensava come me.
«Signorina Foster.» mi richiamò la professoressa alla fine dell'ora mentre stavamo uscendo dalla sua classe ormai deserta. «Può venire un attimo?» mi fermai sulla soglia della porta. «Le volevo parlare un secondo, non le ruberò molto tempo.» mi avvicinai a lei preoccupata.
«Mi dica.» dissi con uno tra i toni di voce più falso che avevo nel repertorio.«Confrontandomi con i miei colleghi l'altro giorno abbiamo riscontrato un ostacolo nel suo percorso scolastico quest'anno e ci volevamo assicurare che mantenesse la costanza che ha sempre messo nello studio e nelle lezioni.» mi sembrava di parlare con una donna dell'Ottocento.
«Se si riferisce al compito di filosofia posso giustificarmi dicendole che c'è stato un malinteso. Qualcuno ha scambiato il mio tes...»«Non volevo entrare nei dettagli. Spesso la vedo assente e presa in altri pensieri, questo ovviamente non solo nelle mie lezioni ma anche gli altri professori hanno notato questo cambio drastico.» scossi la testa.
«Sono solo un po' stanca ultimamente.» avevo tante cose per la testa, ma l'aggettivo stanca non rientrava nel mio modo di fare quell'anno.«Certo, tutti possiamo avere dei momenti in cui ci sentiamo particolarmente stanchi e senza forze ma signorina lei ultimamente ci sta facendo preoccupare.» mi sistemai lo zaino. «È stata già in presidenza, non ascolta le lezioni, il test che ha svolto non è risultato sufficiente... Se c'è qualcosa che non va, può confidarsi con me Davina.»
«Ho tante cose per la testa.» cercai di chiudere lì il discorso.
«Non si preoccupi, ha sempre risolto tutto con la sua maestosa forza e il suo abilissimo coraggio. Sono sicura che riuscirà a placare le acque dentro la sua testolina piena di pensieri.» sorrisi e mi allontanai da lei per uscire dalla stanza. «Sono convinta che lei sappia come andare avanti, mi fido di lei come tutti i miei colleghi fanno.»
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UNhappy
Novela JuvenilUn passato da dimenticare, un senso di mistero che si cela dietro quegli occhi sempre truccati e una lingua biforcuta hanno sempre caratterizzato Davina Foster. Tutti la conoscono, ma nessuno lo fa veramente. Un animo tormentato e oscuro, una ragazz...