A volte la vita è strana, sempre a renderti le cose difficile anche quando stanno già andando in rovina da sole.
Non ricordavo mai un momento in cui mi ero sentita al settimo cielo, felice per davvero e con un sorriso smagliante che non fosse falso o semplicemente per prendere per il culo le persone. Non sorridevo più da tempo, ma non sembrava che alla vita importasse.
Mi ritrovavo lì, in quella villa dalla quale sarei scappata più e più volte negli ultimi anni, a pensare alla vita quando la mia sinceramente poteva anche finire lì. Non ero Miss. Importanza, nessuno si sarebbe accorto se fossi andata via, se fossi morta.
E ci ripensai in quel momento, guardando l'acqua della piscina che non cambiava mai, rimaneva sempre la stessa. La mia vita alla fine era uguale: una piscina nella quale ciò che succede rimane sempre dentro senza mai uscire o senza cambiare mai. La mia vita era un insieme di problemi continui che non variavano, che non sparivano ma che continuavano ad aumentare.
Ma più aumentavano più questi strabordavano e finivano per uscire, ma la piscina non si liberava mai completamente perché qualcosa rimaneva sempre. Era buffa la mia vita, sempre a rigirare le carte sulla tavola anche quando sembrava potesse andare peggio.
«Dav, che hai?» mi girai verso la voce del mio migliore amico, ma rimasi con la mano immersa dentro l'acqua.
«Stavo pensando.» mi limitai a rispondere, alzandomi in piedi.
«E a cosa pensavi?» mi guardai intorno, intravidi un ragazzo biondo nascosto vicino ad un albero con una sigaretta in bocca e il telefono in mano.«Non sembra Curtis?» chiesi alla fine quando il ragazzo si girò maggiormente verso la mia direzione e io non riconobbi quello sguardo che tanto cercavo da giorni.
«Dici quello lì?» i miei occhi divennero lucidi così alzai la testa e guardai il cielo stellato sopra di noi, respirai a fondo e poi deglutii.
«Sì.»«Lui è ancora qui con te.» scossi la testa e tornai a guardare il moro davanti a me.
«Cazzate, lui qui non c'è più e io non posso fare nulla per farmi perdonare.» Nate corrugò la fronte.
«Farti perdonare per cosa?» tirai su con il naso.
«Lascia perdere Nate.»«Lui non si meritava tante cose Dav, ma fidati di me quando ti dico che per te provava un grandissimo affetto. Che non ti ha mai dovuto perdonare nulla.» il mio sguardo incrociò per una frazione di secondo quello di Jaden che da lontano mi guardava confuso.
«Gli avevo promesso di aiutare Jaden, ma anche quella promessa è andata a farsi fottere. Non so nemmeno nulla di lui, come ho potuto fare una promessa del genere?»«Non capisci, vero?» inarcai un sopracciglio e mi sistemai la gonna vaporosa tra le gambe. «Curtis ti ha chiesto di farlo perché sei l'unica in grado, perché se Jaden dovesse ascoltare qualcuno probabilmente quella saresti te.» scossi la testa, ma Nate mi fermò appoggiando le sue mani sulle mie braccia nude. «Io posso essere un asino, ma questo per chi conosce Jaden è ovvio.»
«L'antipasto è qualcosa di fantastico.» Aura arrivò vicino a noi con un piatto di plastica in mano, mi girai dalla parte opposta e mi fermai a fissare nuovamente la piscina. Entrambi si allontanarono, raggiungendo il tavolo del buffet degli antipasti.
Continuai a guardare l'acqua nella piscina colorarsi ogni due minuti di colori diversi ma tutti stupendi, alzai lo sguardo sul biondo che si avvicinò pericolosamente a me con uno sguardo perso e le mani dentro le tasche dei pantaloni eleganti a sigaretta.
«Ci conosciamo?» corrugai la fronte confusa. «No perché ho visto che prima mi stavi guardando.» feci con un movimento della mano in segno di lasciar perdere.
«Mi stavi ricordando una persona.»
«Non è una brava persona però, hai certi occhioni lucidi.» sorrisi al ricordo di Curtis mentre mi scrutava attento durante uno dei suoi turni di lavoro, oppure durante gli intervalli a scuola.
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UNhappy
Teen FictionUn passato da dimenticare, un senso di mistero che si cela dietro quegli occhi sempre truccati e una lingua biforcuta hanno sempre caratterizzato Davina Foster. Tutti la conoscono, ma nessuno lo fa veramente. Un animo tormentato e oscuro, una ragazz...