«Non ho capito cosa faremo oggi.» dichiarò apertamente Aura al mio fianco mentre entrambe guardavamo tutti i cittadini riuniti intorno al palco, montato qualche giorno prima in occasione di quella festa, dove stava parlando il sindaco.
«È la festa in onore ai militari veterani.» lei annuì.
«E allora?»Scrollai le spalle, mi alzai dalla panchina e buttai il fazzoletto ormai usato del cono gelato nel cestino.
«E allora non lo so.» commentai.
«Credi che continuerà per molto questo noioso discorso? Non ho mai partecipato ad una festa di questo tipo.» corrugai la fronte.
«Davvero? Nemmeno quando eri una cheerleader?» lei scosse la testa rapidamente. «Insomma, non esiste quella festa dedicata agli studenti della Sid a fine giugno?»«Sì, le cheerleader ne prendono spesso parte vestite con la divisa ma io ho sempre inventato qualche scusa inverosimile per non andarci.» sorrisi.
«Odi proprio queste feste.» dedussi.
«Non è che le odio... Sì, le odio. È da un anno che ci vengo solo perché ho scoperto che ci sono degli squisiti banchetti e io adoro il cibo.» scossi la testa con un sorriso. «Perciò... Dopo questo poema del sindaco, cosa succederà?»«Solitamente i cittadini si recano davanti alla statua dedicata ai veterani, dicono qualcosa di religioso e poi aprono ufficialmente il banchetto in piazza.» Nate si presentò in tutta la sua bellezza vicino a noi, si sedette sulla nostra panchina e circondò il collo della bionda che lo fulminò velocemente.
Aveva provato in tutti i modi a recuperare la fiducia della mia amica, ma lei era intenzionata a non arrendersi: non sarebbe stata sottona, sue testuali parole. Infatti lo ignorava e l'unico contatto che avevano era quando lui si presentava al bancone del bar per ordinare, ma lei continuava a lavorare trascurando momentaneamente la sua vita privata anche se a volte lanciava qualche frecciatina per far recepire a Nate il messaggio. Lei non lo voleva tra i piedi, questo però lui non lo avrebbe accettato così tanto presto.
«Togli questa mano zozza dalla mia spalla Williams.» lui ascoltò l'ordine, poi si girò verso di me e mi sorrise.
«Non siete dell'umore vero?» incrociai le gambe, fasciate da un jeans chiaro aderente, e appoggiai la schiena contro il legno verniciato.
«Dav, vuoi qualcosa?» Curtis si avvicinò a me con un bicchiere di un qualche alcolico strano.
«Cosa stai bevendo? Non hai ancora ventun'anni.»«Questo è semplice Gin Tonic e sono riuscito a prenderlo perché la ragazza che li serve ha una leggerissima cotta per me.» scossi la testa.
«La ragazza di cui parli ha cinquant'anni Curtis, probabilmente sembravi più grande della tua età.» confessai.
«Amico quanti ne hai presi?» gli chiese Nate preoccupato.
«A occhio e croce dovrebbe essere il primo.» alzai gli occhi al cielo.«A occhio e croce direi che sei ubriaco. Siediti.» lui barcollò a destra e sinistra finché non prese il mio posto nella scomoda panchina.
«Dav, piccola... Me ne vai a prendere un altro?» assottigliai lo sguardo nel sentire il nomignolo con cui mi aveva chiamata.
«Piccolo sarà qualcos'altro Johansson, non sono la tua schiava.» lui si alzò, camminò verso di me e mi si lanciò contro facendomi inciampare.«Ti prendo sempre bambolina.» Jaden anche in quel momento mi aveva circondato i fianchi e stava reggendo non solo il mio peso, ma anche quello del suo coinquilino.
«Togliti dalle palle Curtis.» cercai di levarmelo da sopra, inutilmente.
«Curtis, cazzo alzati.» Jaden mi aiutò a rialzare il suo amico per poi riappoggiarmi con i piedi per terra.
«Voi due avete già scopato?» il biondo si appoggiò alla spalla del moro con uno sguardo confuso.«Smettila.» sussurrai indignata.
«Perché? Non l'avete ancora fatto?» alzai gli occhi al cielo e mi girai. «Ti dico che ti conviene arrenderti, è un bel peperoncino questa ragazza.» Jaden nel frattempo continuava a sorridere divertito mentre io tornavo dai due ex seduti sulla panchina.

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UNhappy
Novela JuvenilUn passato da dimenticare, un senso di mistero che si cela dietro quegli occhi sempre truccati e una lingua biforcuta hanno sempre caratterizzato Davina Foster. Tutti la conoscono, ma nessuno lo fa veramente. Un animo tormentato e oscuro, una ragazz...