Presi le mie cose e uscii di casa, mi guardai intorno e mi appoggiai alla colonna portante della mia villetta, chiusi gli occhi e feci un respiro profondo prima di salire in macchina.
Quel giorno avevo un test di chimica e una ricerca di storia da consegnare, ero completamente in ansia. Perennemente in ansia in realtà da qualche giorno prima: mi ero ridotta all'ultimo per studiare e non era da me, avevo avuto problemi a portare avanti la ricerca di storia e a studiare chimica ma quel giorno mi sentii per lo più preparata.
Collegai il telefono alla mia macchina perché quella mattina avevo bisogno delle mie canzoni preferite per concentrarmi meglio. Non passai a prendere Aura perché mi avvertì che era già a scuola da un pezzo.
«Come mai in anticipo?» scesi dalla macchina una volta entrata nel parcheggio scolastico, gli studenti si ammucchiavano nel cortile davanti all'ingresso mentre i pulmini gialli arrivavano e si facevano spazio velocemente tra la mischia.
«Ho messo la sveglia un'ora prima, non ti dico che inferno.» scossi la testa e mi sistemai meglio lo zaino su una sola spalla. «Test di chimica?» scrollai le spalle dopo averla guardata male e lei si lasciò andare in una risatina, spalancai la porta della scuola e raggiunsi il mio armadietto.
«Ragazze.» Nate mi passò vicino, appoggiando la sua mano sulla mia testa e muovendola a destra e a sinistra rovinando la piega perfetta che ero riuscita a far prendere ai capelli quella mattina. «Ci vediamo in laboratorio?» lo fulminai, lui sorrise e si tastò le tasche per poi tirare fuori un accendino letteralmente porno dalle immagini che ritraeva.
Si stava rovinando sempre di più dalla morte di Curtis: era entrato in un vortice di droghe e alcool che non era nemmeno paragonabile a quello di prima. Mi stava preoccupando, ma ogni volta che provavo a parlargli mi trattava male e francamente non avevo voglia di essere ferita ulteriormente.
Infondo era il suo modo per superare il dolore, lo sapevo, ma faceva male vederlo ridursi in quel modo ogni sera. Speravo solo che trovasse un metodo per passare oltre, per dimenticarsi anche solo per qualche secondo di quell'area letale che risiede in ognuno di noi e che ti uccide lentamente.
Passai la mattinata ad ascoltare le lezioni, prendere appunti, scambiare qualche chiacchiera con chi mi fermava in corridoio per chiedermi di alcuni testi importanti e finalmente arrivò l'ora del test. Ormai la ricerca per storia l'avevo consegnata, speravo solo in un voto alquanto discreto.
«Bene ragazzi.» il prof ci guardò tutti e poi iniziò a portare i fogli ad ognuno di noi, mi guardai intorno e intravidi velocemente Jaden seduto vicino alla finestra. Era l'unico corso che frequentavamo tutti, compreso Curtis, e vedere lo zaino del moro appoggiato su un posto che non sarebbe mai stato più occupato da nessuno faceva dannatamente male.
Curtis era solito sedersi insieme al suo migliore amico, insieme al ragazzo più orgoglioso sulla faccia della terra, insieme alla grandissima testa di cazzo che mi rendeva la vita difficile. Quel posto sarebbe sicuramente rimasto il suo nonostante tutto perché Jaden si ostinava a non far sedere nessuno lì e Nate contribuiva, sedendosi nel banco davanti. Era triste vedere come entrambi soffrissero e come entrambi cercavano un modo per non darlo a vedere, ma era anche troppo bello vedere come erano ancora legati a quel ragazzo biondo e come non si fossero fatti male l'uno con l'altro.
«Dav. L'undicesima domanda, che risposta è?» sussurrò la bionda a qualche metro di distanza nel bel mezzo del test.
«Trentesima domanda?» non riuscii a capire un tubo di quello che mi stava dicendo anche perché leggere il labiale non era sicuramente uno dei miei talenti.
«Undicesima Dav, undicesima. Non esiste nemmeno la trenta, che cazzo di compito stai facendo?»Girai i vari fogli quando capii ciò che mi stava chiedendo, alzai lo sguardo e trovai quello del prof su di me. Feci finta di nulla, girando la testa a desta e a sinistra fingendo di starmi stiracchiando a causa della scomoda posizione in cui ero e poi, quando non fui al centro dell'attenzione, sussurrai la risposta ad Aura che mi sorrise velocemente.
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UNhappy
Novela JuvenilUn passato da dimenticare, un senso di mistero che si cela dietro quegli occhi sempre truccati e una lingua biforcuta hanno sempre caratterizzato Davina Foster. Tutti la conoscono, ma nessuno lo fa veramente. Un animo tormentato e oscuro, una ragazz...