UNhappy

7.

Erano le sette e ancora, non so bene per quale motivo, eravamo ancora in piazza. «Perché siamo qui?» chiesi, mentre mi rigiravo i pollici annoiata.
«Perché ho fame e a quest'ora dovrebbe esserci lo spuntino. La moglie del pastore cucina divinamente.» sorrisi. «Devo andare al bagno.» sussurrò poi, iniziando a camminare avanti e indietro.
«Vai da Julie, è ancora aperto se non sbaglio.»

«Tu non ti muovere da qui.» alzai gli occhi al cielo.
«Dove dovrei andare scusa?» Aura mi sorrise e poi scrollò le spalle prima di allontanarsi.

Controllai per qualche minuto i social e poi mi alzai dalla panchina quando su una tavolata lunga, abbellita da una tovaglia azzurra, comparvero dei fantastici piatti che avevano tutte le sembianze di essere deliziosi.

Corsi subito verso di loro, perché mi stavano terribilmente chiamando da lontano, e iniziai a mangiare qualche spuntino prima di assaggiare una bevanda rosata.
«Davina, vero?» un alto ragazzo si presentò di fronte a me, dall'altra parte del tavolo.

Era biondo e i capelli gli ricadevano sulla fronte, indossava un maglione nero abbinato a dei pantaloni eleganti dello stesso colore: mi sembrava di averlo già visto eppure non ricordavo dove. Non riuscivo nemmeno a guardarlo in faccia, era troppo impegnato a guardare il cibo sotto di lui.

«Ci conosciamo?» domandai.
«Più o meno, non abbiamo mai avuto la possibilità di scambiare due parole. Sono l'amico di Nate, quello che hai visto al ristorante qualche ora fa. Curtis.»

Ecco: era Curtis Johansson, il biondino per cui Aura probabilmente avrebbe perso la testa. Sì, queste cose io me le sentivo già mesi prima.

«Ah.» dissi mentre sorseggiavo una bevanda che sembrava sempre più alcolica ogni sorso che bevevo.
«Non sei di molte parole.» affermò qualche minuto dopo passato in silenzio, scrollai le spalle.
«Semplicemente non ho nulla da dire e sto zitta perché non voglio rompere il cazzo a nessuno.»

«Conosco qualcun altro così... Jaden.» si girò verso il suo amico che guardava la gara di talenti annoiato.
«Meglio per lui, insomma non ci romperemo il cazzo a vicenda nella vostra permanenza alla Sid.» mi limitai a dire.
«Potresti essere una persona interessante.» scrollai le spalle.
«A volte.» mentii, guardandomi intorno alla ricerca della mia unica amica.

«Dammi un po' di quella bevanda rossastra, ho bisogno di bere altrimenti mi addormento su questo tavolo.» la bionda apparì al mio fianco e mi prese il bicchiere dalle mani per poi portarlo alla bocca sotto lo sguardo confuso di Curtis. «Buonasera.» lo salutò lei, ricevendo un cenno della testa.

Il ragazzo, silenziosamente e frettolosamente, se ne andò lasciando la mia amica libera di strafogarsi in santa pace. «Quel ragazzo è un manzo.» scossi la testa e presi il piattino di plastica, pieno di stuzzichini, che mi passò Aura per riempirne un altro.
«Ma quanto mangi? Finirai tutto tu.» sbottai quando prese anche un terzo piatto vuoto per poi riempirlo velocemente.

«Meglio no?» alzai gli occhi. «Guarda che quello che ti ho passato sembra tuo mentre quelli che ho in mano sono uno mio e uno per Eric.» sorrisi.
«Non prenderesti mai del cibo a quell'uomo.» si girò verso di me con un pezzo di pizza bianca in bocca e mi fece un semplice occhiolino.
«Infatti ho detto sembra, perché entrambi questi piatti sono miei... Oh, e anche quello che hai in mano tu.»

Ci sedemmo qualche minuto dopo nella panchina di poco prima per mangiare, o meglio... Per lasciare Aura mangiare mentre la sottoscritta cercava di fregarle qualche salatino.
«Dai, dammelo.» urlai in preda ad un attacco di stress.
«Prendilo da me Dav.» Nate passò insieme a Curtis davanti a me e mi porse il piatto pieno di stuzzichini.

«No.» lo guardai male.
«Davvero, io non li mangio. Tieni pure.» mi alzai e presi la piccola borsa che mi ero portata dietro.
«Smettila di apparire sempre da ogni parte, non voglio perdonarti e non voglio vedere se sei cambiato o meno. Quello che mi hai detto un anno fa non lo dimentico e nemmeno tu, perciò non rompere i coglioni Williams.»