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Uscii di casa il primo giorno di scuola, salutando Catlin e Eric, e mi avvicinai alla macchina che mi avevano regalato per l'ottima media dei voti che portavo costantemente a casa ogni anno.

Ford-F-150, adoravo quel gioiellino anche se mi portava, effettivamente, da poche parti data la dimensione ristretta della mia cittadina. Entrai a bordo, appoggiai lo zaino di scuola sul sedile posteriore e infilai le chiavi nel nottolino apposito per farla partire. Mi presi qualche secondo per fare mente locale: mi ero vestita, mi ero lavata, avevo fatto anche colazione e avevo trovato il tempo di truccarmi ovviamente.

Premetti il piede sulla frizione e con altrettanta velocità riuscì ad uscire dal garage di casa mia. Guidai per le strade deserte di Solvang finché ad un semaforo non mi fermai per aspettare il cambio del colore. L'indice si spostò sul pulsante di accensione della radio e, nel momento d'attesa, trovai la canzone giusta per rilassarmi e concentrarmi sul giorno di scuola che stava arrivando.

Passai, come solitamente facevo, a prendere Aura che ovviamente era in ritardo così afferrai il telefono dallo zaino e smanettai sui vari social prima di sentire la portiera del passeggero aprirsi improvvisamente e vedere la chioma chiara della mia amica salire in macchina frettolosamente.

«Ci sono, so di essere in ritardo quindi non farmi la predica che non mi servirebbe.» scrollai le spalle e, come avevo fatto poco prima, azionai il motore della macchina e uscì dal parcheggio del condominio dove lei abitava sola soletta. «Perché non parli??» mi domandò dopo qualche minuto. «Sei in ansia per il primo giorno di scuola?? Lo capisco, sei una secchiona.»

«Tu preoccupati di presentarti alle tue lezioni.» commentai ironicamente, cercando di farle capire al volo il messaggio che volevo trasmetterle. «Cos'hai oggi??» scrollò le spalle e sorrise leggermente.
«Non studio gli argomenti delle materie, figurati se studio l'orario delle lezioni.» questa volta a sorridere fui io mentre parcheggiavo lentamente davanti alla scuola.

«Siamo in anticipo, novità del secolo Davina.» cercò di farmi notare.
«Meglio per me, il caffè stamattina faceva letteralmente schifo. Eric non la sa usare la macchinetta del caffè, è inutile che ci prova.» commentai disgustata, scendendo dalla macchina con non-chalance e chiudendo con un clic le portiere.

«È tre anni che gliel'hanno regalata quella macchinetta e ancora non sa usarla??» annuì e mentre entravamo dentro la Sid High School, frugai nelle tasche dei jeans che indossavo per cercare qualche monetina.
«Sai com'è fatto Eric, le cose pratiche non sono il suo forte.» ribattei convinta mentre sostavamo davanti alle macchinette per prendere il mio amato caffè mattutino.

«Esatto, per questo è professore di storia. A meno che non voglia mettere su un esercito qui a Solvang e dichiarare guerra al paese vicino, potrebbe essere un ottimo professore.» scossi la testa con un sorriso in faccia mentre afferravo il bicchierino di plastica dalla macchinetta.
«E sarà anche il primo di questa giornata, perciò il caffè mi serve sicuramente.»

«Giusto. Non ricordavo le sue tecniche di presentazione.» guardai l'orologio appeso al muro e notai che mancavano ancora cinque minuti all'inizio delle lezioni.
«Meglio così, nessuno studente vorrebbe mai ricordarsele.» subito dopo sorseggiai la calda bevanda color nero.
«Ragazze, buongiorno.» Eric ci passò vicino con andatura particolarmente veloce e con una valigetta marrone ben salda tra le dita affusolate della mano.

I capelli corti erano portati in alto con un po' di gel anche se, senza quella sostanza gelatinosa sarebbero stati su ugualmente dato che erano tre peli messi in croce.
«Sembra preoccupato.» notò al mio fianco la mia amica.
«Più che preoccupato sembra esasperato.» lei annuì velocemente.
«Inizia bene l'anno scolastico.» sorrisi e mi avvicinai al mio armadietto per spostare i libri e i quaderni non necessari che avevo nello zaino.

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