UNhappy

84.

Aura Davis's pov

Quando sentii il clacson di una macchina, uscii in terrazzo preoccupata. Erano le nove di mattino del sabato e io ero ancora in coma!

«Amore mio bello.» sbarrai gli occhi quando vidi da una macchina nera la figura prorompente di Nate appoggiarsi alla portiera.
«Cosa urli testone?» lui sorrise e io mi sciolsi velocemente. «Perché sei qui? Dovevi andare con tuo padre a fare quella cosa.» scosse la testa, si avvicinò maggiormente all'entrata della palazzina e alzò la testa verso di me, seduta nella sedia del mio terrazzo.

«Qualcuno qui è più importante di un brunch per ricchi viziati.» mi appoggiai alla ringhiera, mantenendo salda la presa sulla tazza di caffè.
«Oh sì, grazie.» lui mise le mani dentro le tasche e iniziò a dondolarsi sui talloni. «Cosa c'è?» domandai canzonatoria.
«C'è che ho intenzione di passare una giornata con la mia favolosa ragazza.»

«E chi ti dice che questa ragazza sia libera e voglia venire con te?» lui tornò nella macchina per poi uscirne con un mazzo di tre rose rosse.
«Forse con questo avrei una possibilità?» arricciai il naso.
«Nah, non credo.» appoggiò i fiori sul tettuccio della macchina e poi ritornò dentro il veicolo.

«Allora forse dovrei fare questo.» e tirò fuori una chitarra nera, se la sistemò attorno al collo prima che potessi elaborare la situazione.
«Noo.» lui non mi ascoltò e iniziò a strimpettare note stonate.
«Sono le nove del mattino testa di cazzo, vedi di fare silenzio.» Jaden uscì e poi rientrò in camera velocemente dopo aver urlato qualche insulto a voce alta.

«Va bene, va bene. Vieni su dai.» non se lo fece ripetere due volte perché me lo ritrovai qualche minuto dopo sulla soglia di casa, mi diede il mazzo in mano e poi mi lasciò un bacio prima di avvicinarsi alla mia camera per stendersi sul letto.
«Metti quei jeans, sono spettacolari.» alzai gli occhi al cielo e presi tutto il contrario. «Giusto, dovevo immaginare che non mi avresti ascoltato.»

Quando finii di prepararmi, uscii dal bagno e me lo ritrovai davanti così circondai il suo collo con le braccia e avvicinai le mie labbra alle sue.
«Non sono più quella di un anno fa, fai una cazzata e con me hai chiuso.» tenni a precisare.
«Credi che non lo sappia?» scrollai le spalle e sentii velocemente le mani del mio ragazzo sui fianchi.

«E credi soprattutto che potrei commettere qualche cazzata?» inarcai un sopracciglio e lo guardai a metà tra la divertita e quella strana.
«Andiamo va'.» uscimmo di casa e presi posto nella sua fantastica macchina, abbassai il finestrino velocemente e accesi la radio a tutto volume.

«Scegli qualcosa di decente, per favore Davis.» alzai gli occhi al cielo e gli permisi di appoggiare la mano sul mio interno coscia.
«Io scelgo sempre le cose belle.» lo corressi al volo.
«Solo sui ragazzi, infatti hai scelto me.» sorrisi e poi alzai leggermente il volume quando trovai la canzone giusta.

«Potrei sempre scegliere qualcun'altro perciò attento.» non era una minaccia, perlopiù un modo scherzoso per dirgli che la seconda volta era quella decisiva perché non sarei stata tanto permissiva alle sue solite cazzate. «Parliamo di cose importanti...» lui si girò verso di me prima di fermarsi ad un incrocio. «I nostri amici, a che punto sono secondo te?»

«Fatti i cavoli tuoi amore.» sbuffai.
«Secondo me stanno per scopare.» lui rabbrividii di colpo al solo pensiero. «Mi dovrei preoccupare?» domandai ironicamente, riferendomi alla sua reazione.
«No, è solo che Dav mi sembra ancora quella piccola bambina di undici anni e non la immagino per nulla a letto con Jaden.» sorrisi.
«Perché lui cosa ti sembra? A me di sicuro non qualcuno che abbia molta gentilezza.»

«Smettila di pensare a Jaden a letto.» sorrisi e appoggiai la mia mano sulla sua in segno di rassicurazione.
«Geloso Williams?» scosse la testa e poi mise la freccia.
«Nah, Reyes ha occhi solo per la nostra migliore amica.» corrugai la fronte.
«Te l'ha detto lui?» cercai di carpire qualche informazione per poi passarla alla ragazza che tanto amavo.