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Jaden Reyes's pov

Quando entrai in palestra con Nate trattenni un sorriso divertito nel vedere tutti i muri imbrattati, Ethan che dava di matto con il coach e gli studenti che si guardavano intorno.
«Che caz...» Nate si bloccò di colpo, indicando una scritta in maiuscolo.

MORTE

Scrollai le spalle e mi avvicinai al coach per sentire i discorsi del mio compagno di squadra, avrebbe potuto sospettare di lei? Forse sì, infondo si era vendicata per il testo pubblicato sul giornalino della scuola perché era ovvio fosse stato lui a darlo al club di  giornalismo.

«Calmati De La Cruz, ci sarà stato un equivoco.» feci finta di nulla, afferrando la borraccia sulla scrivania del prof di educazione fisica.
«Che cazzo di equivoco vuoi che ci sia stato? È ovvio che è stato fatto apposta.» il signore lo guardò male dopo la parola poco gradita, ma si ricompose e si sistemò la giacca.
«Come fai ad essere sicuro che sia proprio tu il destinatario?»

Bingo! Davina aveva usato quella testolina intelligente che aveva perché Ethan si ammutolì all'istante e rientrò nello spogliatoio infuriato, lanciando un gancio destro al muro di cartapesta che si ammaccò. Tornai dal moro e mi misi ad osservare meglio tutte quelle parole unite da un qualcosa che io non avevo ancora capito ovviamente, Nate cercò con lo sguardo la bambolina e quando entrò nella stanza insieme alla sua amica sbuffò indignato.

I nostri occhi si cercarono perché quando puntai lo sguardo su di lei, lei fece lo stesso e ci ritrovammo persi gli uni negli altri. Era davvero incredibile come resisteva alle mie occhiate, alle mie espressioni impassibili e come lo faceva con tutta la calma del mondo senza nemmeno scomporsi.

«So che è stata lei.» Nate sussultò, colto alla sprovvista. «L'ho incontrata qui questo pomeriggio mentre lo faceva.» il mio amico mi guardò come se fossi la persona più orribile sulla faccia della terra in quel momento, ma non me ne fregava un cazzo.

«Bhe, ti sembra normale fare una cosa del genere?» allargò le braccia per indicare ciò che lei aveva disegnato.
«Non capisco per quale fottuto motivo ora le vai contro, ti è sempre stato sul cazzo Ethan.» controbattei.
«Ora che ti ha succhiato il cazzo un paio di volte la difendi?» lo tirai verso un angolo piuttosto isolato quando provò ad allontanarsi.

«Che cazzo ti prende Williams? Non ha fatto nulla di male.» la difesi.
«Ah no? Ha fatto che nei prossimi giorni Ethan la manderà in ospedale cazzo. É uno psicopatico di merda.» tesi le orecchie.
«Che cazzo stai dicendo?» lui indicò i segni sul muro.

PONTE

«Ha provato a buttare uno da uno ponte solo perché non gli ha dato della roba per una festa.»

PISTOLA

«Porta una pistola dietro ogni volta che esce di casa.»

RODNEY

«Ha contribuito al pestaggio di questo suo amico solo perché si era limonato la sua ex.»

NERO

«Probabilmente perché la sua macchina è nera.» su questo non riuscii a capire. «Ha seguito una ragazza in macchina per un giorno finché questa non se ne é accorta e si é fermata di colpo davanti alla stazione della polizia di Sacramento.»

MANETTE

«Per fare sesso con le ragazze le usa e diciamo che non ci va leggero Jaden.» inarcai un sopracciglio.
«Come fa a saperlo lei?» domandai.
«L'anno scorso la stava per portare a letto.» le parole del moro si spiattellarono sulla mia faccia come le ventate di aria fredda.
«Eri in accademia, non lo puoi sapere.» lui intravide subito Ethan mentre palleggiava nervoso.
«Me lo ha detto un amico.»

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