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Uscii dalla mia classe e andai direttamente verso il mio armadietto, gli studenti si riversarono in fretta e furia nei corridoi e grazie a questo ricevetti anche qualche spinone.
«Mi manca Curtis.» chiusi il mio armadietto e corrugai la fronte quando Aura si appoggiò alla mia spalla.
«A chi lo dici.»

Venimmo interrotte dalla voce di Eric che si avvicinò con la sua espressione indagatoria.
«Sei ancora convinta di non volermi dire dove sei stata quella sera?» alzai gli occhi al cielo.
«Di che sera parla?» scrollai le spalle e mi appoggiai all'anta gialla.
«Quella dove siamo magicamente scomparse senza dare segni di vita, non ricordi Aura?» chiesi incalzante.

«Oh sì certo, quella sera. Un'esperienza incredibile.» sorrisi.
«Davina Foster sei sotto la mia custodia e pretendo di sapere dove vai e dove non vai.» mi guardai attorno.
«Eric siamo a scuola Cristo, abbassa la voce.» la bionda al mio fianco sorrise.
«Non credo ad una minima parola di quello che mi dite perciò continuerò ad interrogare ogni ragazzo fino a quando qualcuno mi dirà qualcosa.»

Alzai gli occhi al cielo.
«Nessuno sa nulla di me, è inutile che chiedi in giro.» ero tranquilla.
«Certo, sono grande ma non stupido. A volte penso che mi tratti come se fossi veramente un asino, sono un professore dannazione.» Aura trattenne una risata, mordendosi il labbro inferiore e abbassando la testa per non farsi vedere. «E tu smettila di ridere, non c'è nulla da ridere Davis.»

«Basta Eric. Eravamo io e Aura quella sera e siamo andate a fare un giro a Santa Barbara, non abbiamo commesso un omicidio e non ti tratto di certo come un ritardato.» mi difesi, mentendo in parte.
«Okay, voi non volete dirmi la verità perciò inizierò a chiedere ai vostri coetanei.» sbuffai e incrociai le braccia al petto, lo guardammo divertite mentre provava a fermare gli studenti che oltre ad un semplice saluto non lo calcolavano più di qualche secondo.

«Ehy tu, fermati o prendi una bella F in storia.» scossi la testa. «Conosci la mia cara figliola?» il ragazzo e il mio tutore si girarono verso di me e io volli solo sotterrarmi quando il ragazzo annuì confuso. «Bene, se mi dici con chi la vedi solitamente allora prenderai proprio una bella A al prossimo test.» al giovane gli si illuminarono gli occhi e io lo guardai subito male.

«Bhe, solitamente è con la Davis.» inarcai un sopracciglio e aguzzai l'udito per sentire meglio la conversazione mentre Aura scuoteva la testa divertita. «Poi qualche volta l'ho intravista anche con Nate Williams, il co-capitano della squadra di basket.» Eric annuì, sapendo già queste informazioni. «Bhe, più o meno questo. Non credo di averla mai vista con alte persone.» sorrisi al giovane.

«Quindi nessun ragazzo le sta attorno? Nemmeno uno?» il ragazzo scosse la testa. «Sei sicuro?» lui annuì velocemente. «Oh grazie al cielo, almeno la sto tenendo alla larga dai tipi come te.» mi maledii mentalmente quando il ragazzo fece un espressione piuttosto corrucciata.
«Bhe, a volte le gira intorno Ethan. Sì, Ethan De La Cruz. Lui è l'altro co-capitano della squadra di basket.»

Eric si girò verso di me, mi guardò terribilmente male e io deglutii.
«Eric Lieberman smettila, dico sul serio. Non hai il diritto di informarti sulla mia vita privata visto che non ti riguarda minimamente.» il ragazzo corse via quando richiamai l'attenzione del mio tutore.
«Così ti fai il capitano della squadra di basket Davina?» alzai gli occhi al cielo mentre Aura se la rideva di gusto.

«Cristo no, ma ci hai visto. Siamo due poli che non si incontreranno mai tranne che per litigare, cosa ti salta in mente?» sussurrai infastidita. «Lo ripeto un'ultima volta: ero con Aura e siamo andate a Santa Barbara.» la presi per un polso e iniziai a camminare. «E se vuoi fare un interrogatorio a qualcuno escludi la parte del 'cara figlia', preferirei non farmi sputtanare dal mio tutore più di quanto non lo faccia già io da sola. Grazie mille Eric.»

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