«Ma perché dovremmo andarci?» urlai in preda alla rabbia con i pantaloni e il top in mano.
«Ma nemmeno io voglio andarci, cosa vuoi da me?» mi misi davanti allo specchio di camera mia e passai a chiudere le tende prima di spogliarmi.
«Tesoro, chiedi ad Aura di venire a mangiare qui... Sei al telefono con lei, vero??»Risposi affermativamente e poi provai il pantalone nero aderente simile ad un leggins, sistemandolo con una cintura abbinata, e aggiunsi anche il top dello stesso colore. Dovevo dire che amavo quel completo, ma per andare in piazza davanti a tutta Solvang non lo avrei messo. Anche perché in piazza non ci sarei andata comunque.
«Sono belli i vestiti che ti ha comprato almeno?» mi guardai allo specchio e spostai i capelli dalla parte sinistra a quella destra, eliminando così la linea al centro e presi il telefono in mano.
«Complessivamente è bello, ma non per girare per Solvang. Sembra più adatto ad una serata in discoteca Aura, perciò sono sicura che se tu fossi qui verresti domani mattina alla parata solo per vedermi vestita in questo modo.»«Allora farò questo sforzo, andremo alla parata e tu indosserai quei vestiti.» scossi la testa.
«Potrei venire alla parata, ma non con questo addosso.» ammisi. «Tu invece cosa ti metterai?» mi sedetti sul letto.
«Quel bellissimo e fantastico vestitino nero.» sbiancai.
«Davvero quel vestito aderente che amo follemente?» mugugnò un verso in segno di affermazione.«Non lo farai veramente.» commentai.
«Perché no? La tossicodipendente infondo ha il suo fascino.» alzai gli occhi al cielo e gli mandai velocemente una foto dell'outfit che Catlin aveva comprato per me. «È stupendo, ricordami di andare più spesso a fare shopping con Cat.» sorrisi divertita.
«A proposito di Cat, ti ha invitato a cena perché è ancora il giorno del mio compleanno.»Sentii uno strano rumore.
«Perfetto, mi vieni a prendere?» scossi la testa esasperata e mi cambiai velocemente. «Dormo da te, giusto? Non ho voglia di tornare a casa mia.» non le risposi. Presi le chiavi della mia macchina, scesi in salotto e chiusi la chiamata.
«Aura dorme e cena qui, va bene?» Eric si girò velocemente verso di me per assicurarsi una conferma a ciò che avevo detto.«Certo.» aveva in volto quel suo sorrisino inquietante a tal punto che Catlin lo richiamò annoiata.
«Togliti quell'espressione dalla faccia, sei terrificante.» annuii in conferma.
«Bhe, è proprio quello il mio obiettivo. Sarà una serata indimenticabile, adoro Aura.» alzai gli occhi al cielo e aprii il portone di casa.
«Ma lei non ama te e non tiene la lingua a freno, perciò io ti avverto.»Corsi fino alla macchina e misi in moto, accesi la radio ad un volume molto basso e percorsi le strade della mia tranquilla cittadina fino ad arrivare alla palazzina della mora. Suonai il clacson più volte finché non si affacciò alla finestra, guardandomi male. «Sei, come sempre, in ritardo Davis.» mi fece un cenno con la mano e poi si allontanò.
«Vieni su.» chiusi la macchina una volta uscita e raggiunsi l'entrata del condominio.Era vecchio: i muri scrostati non davano un aspetto molto rassicurante, i tappeti inizialmente rossi erano diventati quasi neri e il signore che si trovava al bancone stava schiacciando un pisolino tranquillamente e senza preoccuparsi di nulla. Questi appartamenti erano i più economici di tutta Solvang e non c'era da meravigliarsi, ma al contrario la casa della mia amica era in condizioni perfette grazie al suo delizioso stile nell'arredo.
«Sicura di voler andare a quella parata domani??» chiesi un'ultima volta. «Non sei nemmeno tu il tipo da queste cose.» le ricordai.
«Certo, ma ora che il mio ex è tornato ho proprio voglia di fargli vedere cosa si è perso.» alzai gli occhi al cielo.
«Okay okay, ma io cosa c'entro??» mi appoggiai alla porta aperta.
«Perché ho bisogno pur sempre di un'amica e te sei l'unica a cui tengo.»

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UNhappy
Roman pour AdolescentsUn passato da dimenticare, un senso di mistero che si cela dietro quegli occhi sempre truccati e una lingua biforcuta hanno sempre caratterizzato Davina Foster. Tutti la conoscono, ma nessuno lo fa veramente. Un animo tormentato e oscuro, una ragazz...