Parcheggiai davanti alla scuola e prima di scendere dall'auto, appoggiai le mani sul volante e sospirai sconfitta e tremendamente in colpa. Mi sentivo in quel modo anche se fondamentalmente non avevo fatto nulla, mi sentivo in quel modo anche se Joseph si era inventato tutto.
E passai così tutto il sabato e la domenica successivi alla festa, oltre a riprendermi dalla sbornia che avevo e che mi aveva dato un biglietto diretto verso la mia punizione: tragitto casa e scuola per una settimana senza fare soste, Catlin era stata abbastanza severa in questo anche se Eric aveva provato stranamente ad aiutarmi.
Quella mattina poi Aura stava male e aveva ovviamente deciso di rimanere a casa sotto il suo morbidissimo copertone mentre la sottoscritta si stava imparanoiando con cose che alla fine non avevo nemmeno il diritto di provare.
Io non avevo fatto nulla con Joseph e con nessun altro ragazzo perché non ero una dai facili costumi, io non ero Anitha Corwell.
Dopo aver preso le mie cose, uscii dalla macchina e entrai a scuola sotto lo sguardo di tutti gli altri studenti. Gli avrei voluti mandare a quel paese tutti quanti con un semplice e veloce dito medio, ma frenai i miei istinti e mi avvicinai invece alla macchinetta.
I corridoi erano brulicanti di gente, ma quando Jaden Reyes fece la sua maestosa comparsa come una divinità greca la mia volontà di ignorarlo andò a farsi fottere. Tutte le ragazze si girarono verso di lui e Nate per osservare la bellezza fatta persona, ma lo sguardo del primo finí di rimando sul mio.
Non accennai né ad un cenno del capo né ad un lieve sorriso, lo guardai male e lui alzò leggermente un angolo della bocca con quel suo fare spocchioso. Ruotai gli occhi e buttai rapidamente la cartaccia della merendina dentro il primo cestino che trovai per poi dirigermi verso il mio armadietto. Non avevo per niente voglia di fare lezione, ma ero già in punizione per essere ritornata a casa ubriaca e uno dei miei tutori era pure il professore di storia perciò non mi potevo permettere assenze, almeno per quella settimana.
Mi guardai intorno quando il mio cellulare mi avvertì dell'arrivo di un messaggio, lo presi velocemente e infilai la testa dentro l'armadietto. Era Aura e mi aveva mandato una foto, la mia voglia di vivere era così alta quella mattina che anche aprire una stupida foto era una cosa che richiedeva troppi sforzi.
Julie sta facendo i colloqui per rimpiazzare Curtis, perché non ci provi?
Che ci fai sveglia a quest'ora oggi che puoi dormire?
Scrissi rapidamente, infilando dentro il mio zaino i libri e i quaderni che mi servivano per la giornata. Quel giorno meno avrei girato per i corridoi meglio era, così avevo meno possibilità di incontrare Nate e vedere quella faccia da schiaffi del suo amico.
Mi è arrivato il ciclo proprio stamattina e sto un male cane
Non trovo nemmeno una posizione che mi faccia stare meglio
Mi dispiace per te
Hai parlato con quei due?
Alzai gli occhi al cielo quando lessi il suo messaggio, mi guardai intorno e venni interrotta dalla prima campanella.
No, non ho intenzione di rivolgere la parola a nessuno questa mattina
Loro due in particolare
Okay, non sono nessuno per dirti cosa fare
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UNhappy
أدب المراهقينUn passato da dimenticare, un senso di mistero che si cela dietro quegli occhi sempre truccati e una lingua biforcuta hanno sempre caratterizzato Davina Foster. Tutti la conoscono, ma nessuno lo fa veramente. Un animo tormentato e oscuro, una ragazz...