Aprii la porta di casa mia e mi fiondai fuori nonostante la voce petulante di Eric che mi richiamava.
«Sono in ritardo dannazione.» era l'unica frase che riuscivo a pronunciare. «Non rompere Eric, vado a scuola.» urlai nervosa, salendo nella mia auto.Mi lasciai alle spalle la mia casa e un tutore su tutte le furie perché continuavo a non dirgli dove fossi stata la sera in cui ero magicamente scomparsa dalla faccia della terra. Arrivai finalmente nel parcheggio della palazzina e mi guardai intorno prima di puntare la mia attenzione su Aura.
Indossava un top nero abbinato a dei jeans mom e uno stivaletto dello stesso colore, si copriva grazie al cappotto bianco che le sfiorava i polpacci mentre i capelli erano tenuti piuttosto fermi dai suoi soliti occhiali da sole. Sorrisi quando entrò in auto e gettò malamente ai suoi piedi lo zaino ormai rovinato a causa delle sue non molto aggraziate mosse.
«Ho un diavolo per capello stamattina.» era tornata a rivolgermi la parola solo dopo la morte di Curtis. Forse credeva che stessi soffrendo e condividere il dolore spesso può servire ma non in quel caso. Raramente parlavamo di lui, anche perché la sua morte era ancora vivida e le nostre ferite erano ancora aperte, ma avevamo iniziato a parlare come prima.
«Cos'è successo?» si mise rapidamente la cintura mentre io uscivo dal parcheggio con estrema destrezza.
«Indovina chi mi ha scritto ieri sera?» scrollai le spalle. «Ethan De La Cruz. Io giuro che oggi lo faccio fuori una volta per tutte.» corrugai la fronte preoccupata.
«Cos'hai in mente?»«Nulla di eclatante, devo solo andare a parlare con una persona a scuola.» inarcai un sopracciglio e misi la freccia quando arrivammo nel parcheggio della Sid.
«Chi?» sorrise diabolica, si tolse la cintura e aprì lo sportello dell'auto.
«Un certo Justin, lo conosci?» strabuzzai gli occhi sorpresa. «Posso dire che mi ha fatto un favore. Ha scattato delle foto a Ethan mentre si fumava una canna dietro scuola, credo proprio che finirà nei guai il nostro supereroe.»A scuola lo avevano iniziato a chiamare in quel modo quando, in terza, aiutò una ragazzina più piccola contro un ragazzo dell'ultimo anno solo per essere eletto re del ballo. «Voglio proprio vedere la sua faccia da pesce lesso quando sul sito della scuola compariranno le sue foto.» alzai gli occhi al cielo e scesi dalla macchina.
«Che ti ha scritto per fomentare in questo modo la tua rabbia?» mi porse il telefono già indirizzato sulla chat Instagram del ragazzo e rimasi sconvolta nel leggerlo.
Sono De La Cruz
Ma guarda te, non ci ero nemmeno arrivata testa di minchia
La guardai male: quel ragazzo era un verme per come si comportava solitamente, ma in quel caso non le aveva scritto nulla di così tragico da nominarlo in quel modo. Lei scrollò le spalle e chiuse al posto mio il veicolo per poi poi infilarmi le chiavi della macchina dentro lo zaino.
Ahahah simpatica...
Cosa fai?
Film
Posso venire a guardalo con te?
Certo, come no
Sei ubriaco Ethan?
Un pochino
Allora, posso venire?
Sono sotto casa tua comunque
No :)
Sciacquati dalle palle e torna alla tua di casa
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UNhappy
Teen FictionUn passato da dimenticare, un senso di mistero che si cela dietro quegli occhi sempre truccati e una lingua biforcuta hanno sempre caratterizzato Davina Foster. Tutti la conoscono, ma nessuno lo fa veramente. Un animo tormentato e oscuro, una ragazz...