«Ma tu hai la maglia della scuola?» mi chiese Aura mentre mi preparava il mio solito frullato da Julie.
«Sì, perché me lo chiedi?» finí di prepararlo e lo appoggiò davanti a me per poi andare a preparare un'altra ordinazione.
«Perché io l'ho persa.» scossi la testa e mi girai quando sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla sinistra.«Ehy, ciao Eric.» lo salutai. «Hai qualche dollaro? Sono uscita di casa senza.» mentii. In realtà li avevo ma volevo approfittare dell'uomo di famiglia.
«Ecco, tienili tutti.» mi porse venti dollari e io sorrisi.
«Infatti era quello che volevo fare.» mi guadagnai uno sguardo esasperato.
«Aura un caffè e un bicchiere d'acqua.»La ragazza, seppur controvoglia, ascoltò il suo ordine e nel giro di qualche minuto gli appoggiò tutto davanti al viso mentre Curtis rientrava dietro il bancone con il vassoio in mano vuoto.
«Tavolo sette, due frullati all'albiccocca.» i due biondi si guardarono per qualche secondo di troppo finché Aura scosse la testa e iniziò a preparare ciò che le era stato detto. «Prof, vuole qualcosa?»Lui scosse la testa mentre sorseggiava la sua bevanda, la mostrò al ragazzo mentre quest'ultimo controllava i gesti decisi della bionda che maneggiava con il frullatore.
«Ragazzi, stasera ci andrete alla partita?» chiese Eric, alzandosi dallo sgabello piuttosto alto vicino al mio.
«Giocano i miei amici, ci sarò.» ammise Curtis con un sorriso smagliante in volto.«I suoi amici?» lui annuì.
«Reyes e Williams.» lo precedetti.
«Nate Williams?» Eric si girò verso di me e mi guardò confuso.
«Sì, abbiamo frequentato la stessa accademia militare e abbiamo stretto amicizia.» il mio tutore sorrise.
«Davvero? Mi ricordavo che fosse il tuo migliore amico.» alzai gli occhi al cielo.«Rimani sempre indietro, non siamo più migliori amici. Forse semplici amici per il momento.» borbottai.
«Ah sì, sono un po' sbadato.» Curtis scosse la testa divertito.
«Anche io e Aura ci andremo comunque, quindi non aspettarmi a casa.» lui mi guardò, sorridendo.
«Finalmente esci, puoi andare anche alla festa del dopo partita?»«Devi divertirti tesoro, ma non esagerare. Con Catlin ci parlo io.» Aura sorrise mentre Curtis si girò confuso verso l'uomo al mio fianco.
«Le stai davvero dicendo di andare, non solo alla partita, ma anche di andare ad una festa piena di alcool?» chiese poi sorpreso.
«Sì, che male c'è? Basta che non la ritrovo che dorme in un marciapiede o a letto con qualcuno.»Lo fulminai con uno sguardo e il biondo scoppiò a ridere mentre Aura sistemava i due biccheri per servire il tavolo sette.
«Potete adottarmi? Ti voglio troppo come padre.» sorseggiai il mio frullato mentre Eric sorrideva fiero.
«Mi piacerebbe, ma mia moglie non vuole figli maschi. Crede che facciano troppo casino e che non ascoltino più di tanto, anche se Davina non è tanto più lontana dal comportarsi così.»Lo colpii al braccio e lui si allontanò, appoggiando sul bancone qualche banconota. «Buona serata ragazzi e divertitevi anche per me.» alzai gli occhi al cielo, sbuffai e appoggiai la testa sulle braccia incrociate sopra il bancone.
«Oltre ad amare te ora amo anche il tuo tutore.» alzai gli occhi al cielo.
«Siamo una famiglia amabile.»«Vengo a casa tua per prepararmi.» confessai quando Aura tornò davanti a me con un'espressione infastidita.
«Per la partita?» annuii.
«E per la festa, ho intenzione di bere e divertirmi questa sera. Ho passato una settimana dura e dell'alcool mi aiuterà.» lei sorrise e annuì velocemente, si girò verso Curtis che portò delle tazze ad alcune ragazze e poi spostò la sua attenzione sull'orologio al muro.«Che ti prende?» chiesi quando per l'ennesima volta la bionda si girò verso il suo collega.
«Mmm?» alzai gli occhi al cielo e scossi la testa.
«Stai sbavando dietro Curtis, non eri quella da i ragazzi sono solo dei grandi ammassi di problemi?» mi guardò male e si tolse il grembiule nero sui fianchi.

STAI LEGGENDO
UNhappy
JugendliteraturUn passato da dimenticare, un senso di mistero che si cela dietro quegli occhi sempre truccati e una lingua biforcuta hanno sempre caratterizzato Davina Foster. Tutti la conoscono, ma nessuno lo fa veramente. Un animo tormentato e oscuro, una ragazz...