UNhappy

47.

Era la vigilia di Natale e mi trovavo nel viale della città per finire di fare gli ultimi regali, ero ritardataria solo in questo. Il problema era che sceglievo i regali mesi prima, ma all'ultimo cambiavo drasticamente idea: quell'anno era successo per il regalo di Catlin mentre l'anno precedente per quello di Aura, che a mia discolpa non conoscevo bene.

Camminai tra i vari scaffali di un negozio e mi fermai davanti ad un vestitino succinto color oro, mi immaginai rapidamente un outfit fantastico con un milione di particolari, arrivando anche a credere in una sceneggiatura degna da film adolescenziale ma mi bloccai quando mi tornò in mente il fatto che quel vestito sul mio corpo era completamente fuoriluogo.

Improvvisamente sentii qualcuno tossire dietro di me così mi girai curiosa e vidi Joseph intento ad osservare il vestito oro che avevo addocchiato anche io.
«Hai buon gusto senz'altro.» mi bloccai. «Ultimi regali di Natale?» annuii e continuai a passare la mano tra i vari capi d'abbigliamento, prendendo un vestito nero in mano.

Troppo corto.

Continuai a guardare gli altri vestiti sotto lo sguardo attento del ragazzo che rimaneva dietro di me, afferrando vestiti e rimettendoli al loro posto in un ciclo infinito.

Troppo lungo.
Troppo spoglio.
Troppo sofisticato.
Troppo elegante.
Troppo da prostituta.
Troppo coperto.
Troppo nero.

Mi serviva un vestito giallo sicuramente per la mia tutrice, lungo il giusto e non troppo giovanile. Insomma, un vestito semplice! Non stavo cercando l'ultimo capo di una collezione importante di uno degli stilisti più importanti degli Stati Uniti, ma qualcosa che avrebbe potuto usare con piacere.

«Sei davvero molto indecisa.» sbuffai.
«Non trovo un vestito decente.» urlai in preda al panico e all'ansia di continuare a girare per negozi per altre ore interminabili.
«Se provi con una borsa? Insomma, non sono un esperto ma quelle in esposizione non sono male.»
«È che la destinataria del regalo ha gusti particolari. Su tutto praticamente.» sghignazzò mentre io passai il mio sguardo su alcune borse.

Quando finimmo perché finalmente Joseph mi indirizzò sulla borsa perfetta, allora mi avvicinai al bancone del negozio. «Potresti farmi un pacco regalo?» la commessa mi sorrise ma io non ricambiai, pagai il regalo e aspettai il ragazzo che appoggiò sul bancone il vestito oro.
«Potrebbe fare un pacchetto regalo anche a questo?» alzai gli occhi al cielo.

«Fortunata la destinataria del tuo regalo, un bellissimo vestito da indossare ad una bellissima festa.» aprii la porta del negozio per uscire.
«Bhe allora sei fortunata.» inarcai un sopracciglio e lo guardai confusa mentre mi porgeva il pacchetto.
«Cosa stai dicendo?» lui sorrise, afferrò un paio di chiavi e scrollò le spalle prima di posizionarsi su una moto nera lucida. «Io non ho un regalo per te.»

«Non è necessario, mi basta solo che tu accetti il mio. Un bellissimo vestito per una bellissima ragazza da indossare ad un bellissimo party.» sorrisi e guardai per l'ennesima volta il pacchetto.
«Non l'ho provato, non mi andrà.» lui girò le chiavi dentro il nottolino della moto e fece partire il motore.
«Sono sicuro che ti starà d'incanto, ma ti voglio vedere.»

Mi fece un cenno con la testa con un sorriso in volto e poi partì, scomparendo dalla mia vista. Continuai a camminare con i due pacchetti in mano e mi fermai davanti a quel parchetto della città dove un ragazzo stava fumando, appoggiato ad un albero e probabilmente con gli auricolari alle orecchie perché muoveva la testa a ritmo.

Mi fermai a guardarlo, era così bello anche quando sembrava così duro e scontroso. Era dannatamente bello, bello da far paura e paura effettivamente la faceva, ma a me no o almeno non sempre!

Non mi avvicinai, né mi feci vedere. Lo osservai da lontano mentre mi appoggiavo al cancello del parchetto, lui nel frattempo finí la sua sigaretta ma non si mosse né si guardò intorno. Era preso dalla musica come io ero presa da lui, inevitabilmente e senza volerlo finivamo sempre vicini.