22.

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«Aura fammi qualsiasi cosa tu voglia, basta che sia calda.» lei mi sorrise, appoggiai la testa sul bancone del bar e feci un grande sospiro.
«Oggi non ti ho vista a scuola, come mai?» scrollai le spalle.
«Dovevo fare alcune visite mediche, nulla di preoccupante.» confessai.
«E perché non mi hai risposto martedì ai messaggi?»

«Stavo studiando.» scosse la testa.
«È venuta qui Cat e mi ha riferito che non eri a casa, dove sei stata Dav?» alzai gli occhi al cielo.
«Non mi drogo, al contrario tuo, e non ho intenzione di rivelarti cosa stessi facendo.» lei rimase immobile, mi guardò furiosa per poi appoggiarmi la tazza di cioccolata calda davanti agli occhi e andare via.

«Come mai Aura sembra furiosa?» Curtis mi guardò confuso. «E perché tu sembri stata buttata giù da un dirupo?» finsi un sorriso.
«Non è una buona giornata.»
«Oh, le mie sono sempre pessime giornate. Ti capisco.» scossi la testa. «Ma te come mai?» scrollai le spalle.

«Eric mi ha tirato giù dal letto stamattina lanciandomi un secchio di acqua gelata, non ho mangiato nulla perché dovevo fare delle analisi e ora Aura pensa che io gli nasconda qualcosa.» lui sorrise.
«Oh, Aura pensa che tutti le nascondiamo qualcosa.» alzai gli occhi al cielo.
«Sì, ma io le sto veramente nascondendo una cosa.»

«E ti da fastidio? Intendo nasconderle qualcosa.» leccai il cucchiaino immerso nella tazza.
«No... Non lo so, credo di sì.» Curtis scoppiò a ridere.
«Mi hai detto tutte le risposte che potevi, sii più precisa.» sorrisi.
«Mi sento in colpa, ma le sto nascondendo una cosa che non riguarda me ma un'altra persona.»

«E perché non gliela dici? Non sarà qualcosa di così segreto.» annuii.
«E invece sì, è qualcosa di assolutamente segreto e non lo posso dire a nessuno.» lui alzò lo sguardo verso di me.
«C'entra con me?» scossi la testa e presi il telefono dal giacchetto. «Ah bene, grazie al cielo.»
«Nascondi qualcosa?»

Lui deglutì, mi guardò male e poi se ne andò dal suo posto per servire due clienti. Ma perché erano scappati tutti?

«Ehi bella.» Nate si sedette nello sgabello vicino al mio e fece un cenno della mano per chiamare l'amico.
«Cosa vuoi?» sbottò il biondo, passandoci dietro con il fumo nelle orecchie.
«Ma che ti prende? Ce l'avete tutti con me oggi? Comunque un frullato ai frutti di bosco.»

«C'è che qualcuno pensa che io nascondi qualcosa.» alzai gli occhi al cielo annoiata.
«Andiamo... Ti ho fatto solo una domanda Curtis, era anche giustificata visto che mi hai chiesto se mi riferivo a te.» mi guadagnai uno sguardo omicida.
«Ero ironico, voleva essere una battuta la mia.» sbuffai.
«Bhe, non sembrava.»

«Adesso che so che non ce l'avete con me sto meglio, ma cosa succede tra voi due?» chiese Nate.
«Nulla Williams.» dichiarai, fingendo che vada tutto bene.
«Oh no no, con me non vale. Dimmi tutto ma non che sta andando bene.» sorrisi, appoggiai il mento sul palmo della mano e ripensai per un solo secondo ai bei momenti passati con Nate quando ancora eravamo amici.

«Stai bene Dee?» annuii, asciugandomi le lacrime dal volto.
«Sto bene Nay.» scosse la testa, accerchiò la mia vita con un braccio e mi alzò con forza.
«Non dirlo, io non ti credo.» appoggiai la testa sul suo petto muscoloso e cercai di trattenere un singhiozzo.
«Io sto bene Nay.»

«Non ti credo.» cominciò a camminare con me tra le braccia e ogni tanto mi lasciava qualche bacio sulla testa.
«Dove stiamo andando?» analai la sua acqua di colonia e sorrisi.
«A casa mia a guardare uno di quei film inguardabili.» scossi la testa e cercai di divincolarmi dalla sua presa.
«Peso, lasciami giù.» urlai ad un tratto, ma lui scosse la testa e continuò a camminare. «Dai Nay, lasciami camminare.»

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