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Davina Foster's pov

Vidi il viso di Jaden concentrato in quello stupido gioco che stava facendo a quella stupida festa alla quale presenziavo anche io per non so bene quale motivo.
«Smettila di guardarlo, lo consumi così.» presi il bicchiere che mi porse Aura e lo portai alla bocca.

«Stavo guardando il gioco.» cercai una scusa decisamente troppo banale perché era vero, io stavo guardando solo lui e stavo contemplando la sua bellezza in quella camicia che fasciava alla perfezione ogni sua parte del busto.
«Ti ha trattato di merda, smettila di corrergli dietro.» corrugai la fronte.
«Anche Nate ti ha trattato di merda eppure tu gli corri ancora dietro cara Davis.»

La musica mi rimbombava nelle orecchie, le luci stroboscopiche invece mi facevano pericolosamente girare la testa e l'alcool che avevo ingurgitato non aiutava molto.
«Tieni a freno la lingua Foster, non sono dell'umore oggi.» mi alzai dal piccolo divano in cui sedevo per avvicinarmi al banco dove erano posizionati tutti i cocktail.

«Non sei mai dell'umore tu, ma non ti preoccupare perché la mia dose giornaliera di ironia nei tuoi confronti è finita. Devo conservarla per qualcun'altro.» appoggiai il bicchiere vuoto e ne presi uno pieno.

Mi allontanai dalla bionda per aggirarmi tra i vari studenti intenti a divertirsi, ma capitai dopo qualche minuto alle spalle del moro che centrò perfettamente uno dei bicchieri.
«Vedi il verso di levarti dal cazzo.» sibilò dopo qualche minuto che rimasi ferma immobile ad osservare il gioco.
«Ti metto in soggezione?»

Sorrisi e alzai il bicchiere quando i suoi avversari fecero un punto e lo costrinsero a bere, finí di bere e poi leccò il bordo del bicchiere lanciandomi uno sguardo piuttosto eloquace. «Ecco, lecca quello che non penso stasera leccherai altro.» commentai divertita, sorpassandolo e arrivando al suo lato sinistro.
«Sicura? Eppure ci sono un miliardo di ragazze che mi sbavano dietro.»

«Peccato che tu vuoi solo una. Che è sottinteso che non te la darà.» pensai che fossero tutti i bicchieri di vodka ad avermi fatto parlare, ma infondo non mi dispiaceva averlo fatto.
«Se pensi questo non credo tu mi conosca, qualsiasi ragazza è ben accetta.» feci una smorfia.
«Potresti farmi schifo.» mi portai il liquido bluastro alla bocca.
«E tu potresti farmi eccitare.»

Il suo compagno di squadra mi guardò rapidamente dall'alto al basso per poi sorridere divertito e lasciarsi andare ad un moto di incoraggiamento nei confronti dell'alleato che tirò la pallina facendo bere gli avversari.
«Peccato che tu non mi faccia lo stesso effetto Reyes.» il suo sguardo si puntò velocemente sul mio, mi guardò divertito con un sorrisetto spocchioso.

Girai i tacchi e me ne tornai dalla bionda che stava portando alla bocca una lattina di birra, spostai di peso un ragazzo quando mi si lanciò addosso e mi sedetti su una poltroncina.
«Hai fatto un giro di circospezione?» la fulminai.
«Ho fatto un giro perché mi stavi rompendo il cazzo Davis perciò se hai intenzione di continuare, dimmelo che me ne vado un'altra volta.»

«Foster.» girai il mio sguardo su un ragazzo roscio, alto e ben piazzato in quanto a muscoli. Indossava una maglietta bianca attillata coperta dal giacchetto della squadra di basket, corrugai la fronte e incrociai le gambe quando la sua attenzione si concentrò maggiormente su quel punto.
«Posso sapere chi ha l'onore di parlare con me?»

Sinceramente non ce l'avevo con lui né con tutti i giocatori di basket della Sid ma era come una reazione a catena. Io odiavo chi mi aveva sfottuto per anni e, visto che tutti erano abbastanza amici in quella squadra il mio odio si attaccava come un virus potente. Era logico e anche matematico, non c'era nulla di difficile da capire infondo.

«Luke.» annuii distrattamente, cambiando posizione e guardando la bionda intenta a bere un mix di alcolici e ascoltare il roscio davanti a me mentre urlava per farsi sentire.
«E che cosa vuoi Luke?» stavo iniziando a perdere la pazienza, non poteva fare un discorso unico lui senza farmi intervenire?

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