«In punizione Davina? Sul serio?» come se non bastasse la preside, anche Eric mi stava facendo la ramanzina nel corridoio della scuola deserto durante l'ora di pranzo.
«Dovevo rispondere ad un messaggio, era importante.» ammisi.
«E cos'era così importante da farti prendere un pomeriggio rinchiusa in una stanza della scuola?»«L'uscita di un nuovo film.» il mio tutore mi fulminò improvvisamente così decisi di esporre le mie intenzioni. «Andiamo Eric, stavo aspettando questa notizia da un anno e non puoi capire quanto potesse essere fatale non leggerla.» mi chiuse di scatto l'anta dell'armadietto e si appoggiò in quello vicino al mio.
«Non hai mai avuto tutti questi problemi a scuola, che ti prende quest'anno?»Corrugai la fronte e riaprii l'armadietto per prendere alcuni libri.
«Lascia perdere.» incrociò le braccia al petto e mi guardò preoccupato.
«Senti, non sono né Cat né Aura però se c'è qualche problema io sono qui Dav. Infondo sono tuo padre, in un qualche strano documento del Tribunale.»Gli diedi una leggera pacca sulla spalla in modo affettuoso. «Qualche ragazzo?» sussurrò poi, mentre si guardava intorno.
«Non ne parlerò con te Eric.» mi lasciò un bacio sulla fronte e poi si allontanò quando passò uno studente.
«Grazie al cielo.» lo colpii scherzosamente al fianco prima di essere interrotta dal saluto di un giocatore di football.
«Prof.» il mio tutore accennò ad un movimento della testa mentre io richiudevo l'anta.
«Sappi che sarai in punizione anche a casa.» alzai gli occhi al cielo ma non replicai.Ero davvero peggiorata: la mia condotta scolastica stava lentamente raggiungendo il fondo, i miei voti stavano peggiorando ed erano più le volte che a lezione pensavo ad altro che quelle ad ascoltare le spiegazioni. Sarei dovuta ritornare nella retta via se volevo uscire almeno dal liceo, ma quello sguardo mi faceva ogni volta perdere un battito.
Jaden Reyes camminava a passo spedito nel corridoio, non rispose al saluto di un ragazzo né a quello di una bionda spumeggiante che lo stava rincorrendo. Scossi la testa, sistemai le mie cose dentro lo zaino e poi mi avvicinai all'ultima classe della giornata prima di rimanere rinchiusa in una stanza per il resto del pomeriggio.
Aura entrò di corsa, si sedette al suo posto e iniziò a sistemarsi i ciuffi della sua chioma chiara in disordine.
«Fermata in bagno?» abbassò lo sguardo sul suo banco, poi sorrise e raccolse tutto il materiale.
«Non è colpa mia se scopa da Dio.» alzai gli occhi al cielo. «Ti brontola la pancia.» scrollai le spalle.
«Mangerò in punizione.»«Sì sì, penso anche io che si possa fare.» puntai il mio sguardo sulla cattedra della prof e poi sulla finestra che dava sui campi esterni. «Aspetta, in punizione? Per cosa?» urlò.
«Buongiorno fiorellino.» mi tirò una matita in testa e io la guardai malissimo.«Quel film in uscita, sentivo proprio la necessità di guardare la notizia su Internet Davis.» strinsi i pugni con fare teatrale.
«E ti sei fatta beccare.» scrollai le spalle indifferente. «Cosa devi fare?» misi il telefono dentro l'astuccio e guardai Aura mentre copiava i compiti.
«Nulla di ché, rimanere due ore dentro una stanza.»«Da sola?» scossi la testa e poi portai tutta la mia attenzione sulla prof che entrava in aula sorridente, il mio piano di riportare i voti al livello massimo iniziava da quel giorno e io non avrei fallito.
L'ora successiva, dopo essere stata dalla segretaria per capire in che aula dovessi andare, mi ritrovai a gironzolare tra i corridoi nel tentativo di perdere almeno una mezz'oretta con la scusa di essermi persa perché non ero mai stata in punizione. Ed era vero, ma sapevo comunque dove fosse la stanza dettatami dalla segretaria solo che non volevo arrivare subito. Volevo recuperare la mia condotta e i miei voti, non diventare all'improvviso una vecchietta di novant'anni che faceva tutte le cose più noiose al mondo per passare il tempo.

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UNhappy
Teen FictionUn passato da dimenticare, un senso di mistero che si cela dietro quegli occhi sempre truccati e una lingua biforcuta hanno sempre caratterizzato Davina Foster. Tutti la conoscono, ma nessuno lo fa veramente. Un animo tormentato e oscuro, una ragazz...