PETER PARKER (Andrew Garfield)

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Pubblicato 25 marzo 2022

Non ti sei accorta di nulla, non hai sentito un rumore.
Ti sei semplicemente svegliata, e aprendo gli occhi vedi Peter ai piedi del tuo letto.
Si sta svestendo.
<Pete?> lo chiami con la voce ancora impastata dal sonno.
Lui si gira verso di te, con un sorriso triste in viso.
<ehi> pensi subito sia successo qualcosa durante la notte, magari qualcuno che non è riuscito a salvare o un nuovo cattivo che minaccia New York.
Ma niente di tutto questo è vicino alla realtà.
Peter non risponde.
Apri le braccia e lo inviti a raggiungerti nel letto.
Lui subito si fionda su di te, si stende praticamente sul tuo corpo nascondendo il viso nell'incavo del tuo collo.
Gli accarezzi le spalle, la schiena e risali fino a pettinare i suoi capelli tra le tue dita.
Ormai è la normalità per voi, Peter passa sempre la notte fuori casa e la mattina invece che tornare da Zia May viene da te.
Sapendolo lasci sempre la finestra aperta, sperando che la mattina ti svegli con Peter nel tuo letto.
Ma questa volta è diverso.
Peter ha passato la notte nella sua stanza, e per una volta che ha egoisticamente deciso di dormire ha fatto quello che lui definisce un incubo.
<sei ferito?>
Peter mormora un no contro la tua pelle.
<che succede Pete?> chiedi preoccupata.
Peter non risponde di nuovo, sospira e si alza.
Si mette a sedere a gambe incrociate e tu lo imiti.
Mettendoti proprio di fronte a lui, prendi le sue mani nelle tue.
<ho fatto un incubo stanotte> confessa Peter, lo sguardo fisso sulle vostre mani.
<cos'hai sognato?>
Peter alza lo sguardo su di te.
Con una mano sulla tua guancia, ti guida verso di lui per baciarti.
Il suo cuore si alleggerisce quando ti sente sorridere contro le sue labbra.
Quando vi allontanate lo guardi con attenzione, accarezzandogli le guance e i capelli.
<se non ne vuoi parlare va bene lo stesso> lo rassicuri.
Lui annuisce, poi scuote la testa.
<ho sognato che mi lasciavi per un altro tizio, senza dirmi nulla, senza spiegarmi il perchè e io ero così impotente, così... debole> Peter parla con voce spezzata.
La lacrima che scende sul suo viso subito scivola lungo la sua guancia fino a cadere sul piumone.
<non vado da nessuna parte>
<appena mi sono svegliato sono corso qui, appena ti ho vista ho pensato "meno male è ancora qui" poi ho avuto paura che fosse tutto reale>
<era un sogno Peter, io sono qui e non amo nessuno oltre che il mio amichevole Spiderman di quartiere>
Peter sorride.
<scus-> non fa in tempo a finire la parola che lo baci.
<se ti stavi per scusare per avermi svegliata o per avermi raccontato il sogno, non voglio sentirti parlare> dici con sicurezza facendolo ridere.
<meglio così> aggiungi orgogliosa.
<ora che ne dici di pancake e cappuccino?>
Peter ti abbraccia con voracità e quando lo fa ribalta entrambi sul letto.
<stiamo ancora un po' qui?> chiede baciandoti.
<tutto il tempo che vuoi>

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