[120] La vita é davvero un dono prezioso

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Era passato un mese dalla morte di Justin ed avevo finito il liceo, c'era solamente la consegna dei diplomi ed io dovevo tenere il mio discorso come Jessica e Clay, ma sta volta mi misero almeno all'inizio a parlare.

Ero vestita, avevo sempre sognato mettermi quella tonaca e quel cappello, anche se avrei tanto voluto che Justin fosse qui con me, se lo sarebbe di gran lunga meritato.

"La smetti di ripetere quel discorso? Lo devi solo leggere" mi voltai di scatto vedendo Justin, era solo immaginazione, ma sentivo la sua presenza e le frasi che avrebbe detto.

"Tanto mica lo devi fare te" sussurrai vedendolo ridere.

"Parli da sola?" mi chiese Jessica e alzai le spalle.

"Rispondo al Justin immaginario nella mia testa" dissi facendola ridere, avevo ripreso a vivere piano piano, era difficile, ma sapevo che Justin preferirebbe così.

"Questo é un momento importante, non solo per festeggiare, ma anche per riconoscere l'immenso lavoro ed i sacrifici fatti per trasformare i sogni in realtà".

Eravamo tutti nel capo da football, i genitori e parenti sugli spalti ed io ero seduta sul palco con Clay, Jessica ed altre persone della scuola, tutto perché noi tre dovevamo parlare, tre a caso.

"Non dimentichiamo il coraggio necessario ad affrontare le avversità. Tutti voi quest'anno, avete dimostrato di avere un immenso coraggio. Per questo vi ammiro, siete stati messi alla prova, non solo nello studio... E avete resistito, ora potete anche non credermi, la vostra presidente, il vostro portavoce e la vincitrice della borsa di studio non mi crederanno" io sorrisi con Jessica e Clay, tre a caso che creavano problemi alla fine.

"Ma l'unica cosa che ho sempre desiderato, e con me tutti gli insegnati qui presenti ed i genitori, l'unica cosa che abbiamo sempre desiderato era di vedervi tutti felici in salute e sereni" non era così scontato per noi. 

"Il vostro corso in particolare, mi ha fatto passare le pene dell'inferno" disse il preside facendoci ridere, direi tutti i gironi di Dante.

"Ma ho fiducia in voi, in tutti voi e speriamo di avervi insegnato qualcosa".

"Io so quello che avete insegnato a me, ve ne sono grato e sono fiero di tutti voi" partí un grosso applauso.

"Ora, sono felice di dare la borsa di studio rilasciata da Harvard a una ragazza di voi, che poi terrà il discorso subito dopo. Congratulazioni a Charlotte Martin" tutti applaudirono ed io mi alzai, lui mi mise al collo una fascia gialla che avevano altri per altre borse di studio, ma a me volevano fare parlare.

"Allora, quello che dirò é stato revisionato dal preside e da Foundry, quindi dovrebbe essere normale... Almeno credo" dissi facendo un po' ridere tutti.

"La prima cosa che mi viene da dire é grazie, a tutti voi, perché oggi non sarei qui con il sogno realizzato di andare a Harvard a studiare medicina, che senza questa borsa di studio non potevo permettermi" dissi sospirando.

"Sono qui per ringraziare la scuola, anche se potrebbe non sembrare" dissi facendo ancora ridere quasi tutti.

"Da quando sono arrivata qui alla Liberty High, mi sono trovata bene, anche se sembra una bugia, ma così é stato. Spesso si dice che ai ragazzi possa mancare la voglia di studiare e di imparare, il che non é del tutto falso perché fra mettermi su un libro o andare a comprare qualsiasi vestito, preferisco la seconda... Ma... Non si può dire nulla sulla preparazione che questa scuola ti possa dare" dissi, non era una bugia.

"Forse in questi miei tre anni qui, ho vissuto fin troppe emozioni dentro queste mura, belle o brutte che siano, cose che mai mi sarei immaginata di fare nella vita, come tutti noi qui presenti... Ci siamo divertiti, alla fine, e siamo arrivati fino a qui che é un inizio, ma anche un grandissimo successo" dissi sospirando, arrivava la parte dura.

NOI DUE NON SAREMO NIENTE; Justin FoleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora