5. Daniel

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Appena chiudo la porta, mi rendo conto della ragazzina che mi sta davanti.

È bella, si.

Ma adesso non so neanche perché l'ho contattata.

Mi strofino gli occhi, cercando di togliermi davanti il solito velo di nebbia che ogni volta l'alcool deposita su di me.

E la vedo ancora lì, che mi guarda le labbra, con un viso da bambina che cerca di essere maliziosa.

Mi rivolge un sorriso come non ne avevo mai visti prima.

Ha un buon odore, ed attratto da quello mi avvicino sempre più a lei.

Le metto una mano sul viso, e chiudo gli occhi, per non assistere allo spettacolo disgustoso che io stesso ho creato.

Ma nell'attimo prima che io riesca a fare del mondo una patina nera, li vedo.

Quegli occhi suoi, che mi prendono e mi scaraventano di fronte a quella squallida realtà.

Mentre mi guarda con quel misto di seduzione e tenerezza, sento la sua mano afferrarmi i fianchi.

No...no.

Ma cosa sto facendo?

È una cazzo di ragazzina, santo Dio.

Come sono caduto in basso.

La prendo e la spingo via, facendola sbattere all'angolo del tavolo.

La mia bottiglia di whiskey, lì appoggiata, cade a terra.

Maledizione.

Maledizione

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