LA LUNA SA ASPETTARE

148. Daniel

Mi butto sul letto esausto da questa giornata.

Maledizione, non sono nemmeno riuscito a lavorare. Non ho potuto preparare neanche una lezione.

Ogni angolo di questa casa è contaminato dalla sua presenza. Riesco a vederla mentre mangia i biscotti seduta sul tavolo di legno in soggiorno. Mentre si pettina i capelli nel mio bagno. Sento la sua risata rimbalzare tra le pareti di questa camera da letto. Il suo odore. Lo sento tra le coperte, sui cuscini. Sulla mia pelle.

È andata via solo da questa mattina; eppure, la giornata è sembrata eterna. Estenuante. Sfiancante. Sono stanco perché ho dovuto combattere la sua presenza nell'assenza. Ho dovuto lottare contro la voglia di correre da lei e di dirle tutta la verità. Mi rendo conto che sto vivendo come se già ci fossimo lasciati.

Come se io l'avessi già lasciata. Ma devo farlo. Per il suo bene. Continuo a ripetermi che lo faccio per una buona causa, perché restando con me rischierei di farle ancora più male.

Io sono il problema.

Non lo sopporterei se un giorno tornassi a casa e la trovassi....

Dio. Il viso di mia moglie stesa sul pavimento del bagno con un barattolo di pillole vuote nella mano.

Quell'orrendo momento mi torna in mente.

No.

Cloe io ti salverò da me, te lo prometto.

Accendo il cellulare che ho appositamente spento per non essere raggiungibile da nessuno. Da lei. Non so come affrontarla, non so cosa dirle. Sono ancora scosso, ho bisogno di tempo per pensare a come reagire. A come agire.

Il cuore mi si ferma nel petto quando leggo il suo messaggio. Una lacrima mi scende sul viso.

"Buonanotte, dormi bene. Ti amo."

Lei non lo sa. Non lo immagina lontanamente che da oggi farò il possibile per starle lontano. Per sparire lentamente dalla sua vita.

Per salvarla.

Ti amo immensamente Cloe.

Non rispondo al messaggio. Rispengo il cellulare e mi costringo a dormire, cercando di non pensare né a lei e né a quella dannata voglia di whiskey che è ritornata all'improvviso. Più forte di prima.