La mattinata è passata così veloce da non essermi quasi accorta della fine dell'inaugurazione. È ormai primo pomeriggio e gli invitati iniziano a dileguarsi uno ad uno, salutandomi e ancora congratulandosi con me prima di varcare la soglia di Lunar e gettarsi tra le strade di una Roma primaverile. Lentamente la sala si svuota e vedo Amira avvicinarsi a me, indicando di sfuggita un angolo in fondo a sinistra.
Daniel.
Se ne sta fermo di spalle, stringendo ancora quella busta tra le mani, come se aspettasse che tutti se ne siano andati.
Chissà cosa nasconde lì dentro.
«Lo sapevi che sarebbe venuto, vero?», mi sussurra piano Amira. Ovviamente avendo organizzando la lista degli ospiti lei ne era a conoscenza. Così come è a conoscenza di tutto quello che è successo tra noi due.
Forse non me l'ha detto per non farmi sentire a disagio durante tutta la giornata.
In effetti se avessi saputo fin da prima che oggi l'avrei rincontrato, dopo dieci anni, forse avrei provato delle sensazioni strane. Onestamente non posso prevedere come avrei reagito. So solo come ho effettivamente reagito quando me lo sono trovata di fronte questa mattina, in quel breve lasso di tempo in cui i nostri occhi si sono ritrovati. Ma poi tutto ha ripreso a scorrere normalmente e non mi sono più imbattuta in lui per tutto il tempo dell'inaugurazione. Come se si fosse nascosto da me. Non è venuto neanche a salutarmi. Strano però, è lui che ha deciso di lasciarmi facendosi trovare mentre baciava un'altra.
«Avrei potuto immaginarlo, ma sinceramente non mi ci sono soffermata più di tanto a considerarla come una possibilità reale», rispondo ad Amira, continuando a guardare quell'uomo vestito in giacca e cravatta.
Sempre così elegante.
«Ho preferito non dirtelo, per non influenzarti. Non volevo riaprire vecchie ferite»
Guardo Amira e le sorrido. È sempre così premurosa nei miei confronti ed ha estrema cura di me e dei miei sentimenti. Le stringo la mano.
«Grazie, davvero. Hai fatto benissimo. Ma adesso credo di potermela cavare da sola», faccio un cenno con la testa come ad indicare Daniel.
«E allora vi lascio soli. Le chiavi per chiudere l'edificio ce l'hai?»
Tiro fuori dalla tasca della mia giacca un piccolo mazzo di chiavi con un ciondolo a forma di luna, regalatomi proprio da Amira come porta fortuna.
«Eccole»
Mi sorride e mi bacia sulla guancia.
«Mi raccomando Cloe, per qualsiasi cosa chiamami.»
«Lo farò, grazie amica mia», l'abbraccio e le sorrido mentre la vedo varcare la porta e uscire in strada.
Prendo un respiro profondo.
«E così, siamo rimasti solo noi due», esclamo, avvicinandomi lentamente a lui.
Il rumore dei mieitacchi risuona forte in tutta la sala.
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LA LUNA SA ASPETTARE
ChickLitQuesta è la tormentata e profonda storia di una giovane ragazza depressa e di un professore d'arte di 30 anni più grande di lei. ❤️🔥📖🌙 . [Trama più dettagliata] Cloe, una giovane poetessa dalla vita spezzata, trova rifugio nelle braccia di scono...