85. Cloe💗🌙

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Mi sento così strana.

Non mi sono mai aperta con nessuno. È davvero difficile.

Non gli ho detto che io sfuggo la notte andando a letto con chiunque capiti. Che non scrivo più perché la depressione mi ha portato via anche la mia unica passione. Che scopo con ogni uomo che capiti perché la notte non voglio stare da sola in quella casa di merda.

Non gli ho detto che ho dei genitori, ma che è come se non li avessi. Che mi spacco il culo lavorando in quel bar solo perché non voglio i loro sporchi soldi. Non gli ho detto che andavo all'università e che la depressione mi ha tolto anche quello.

Non gli ho detto che sono depressa. Faccio di tutto per nasconderlo.

Ma ho paura. Ho paura della sua reazione. Ho paura della pietà, della compassione.

Ho paura dell'abbandono.

Sono abituata a sentirmi sola, ma è una solitudine che condivido solo con me stessa, a cui da sola mi sono portata.

Io ho paura della solitudine a cui una persona può portarti. Una persona con cui ti apri, di cui inizi a fidarti, che una volta conosciuto il tuo mondo decide di abbandonarlo.

Perché si rende conto che dentro hai troppo, troppo per essere sopportato.

Per questa sera ho già parlato troppo. Mi sono aperta abbastanza.

Dormire qui.

Passare la notte tra le braccia di un uomo che si interessa davvero a me.

Sono spaventata, non sono abituata.

Ma sentendo ora le sue braccia intorno al mio corpo non sopporterei di tornarmene a casa e addormentarmi in un letto vuoto e nel solito silenzio di piombo.

«In effetti è tardi e mi piacerebbe molto restare», gli rispondo.

Si avvicina ancora di più a me, poi alza il viso verso il mio e mi guarda.

«Allora buonanotte, Cloe», mi poggia una mano sulla guancia e mi bacia piano, con dolcezza.

Ecco di nuovo quella scossa dentro.

«Buonanotte, Daniel», sussurro sorridendo e ricambiando il bacio.

Ora non si torna più indietro. 

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