20. Cloe

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Infilo le chiavi nella serratura e i soliti amici pronti ad accogliermi sono il buio ed il silenzio.

Non c'è nessuno, come al solito.

Saranno a qualche stupida cena tra ricchi.

Che spendessero pure i loro soldi in ostriche e champagne.

Non me ne importa più nulla ormai.

Corro in bagno a farmi una doccia e a rendermi presentabile per l'appuntamento.

Non ho voglia, ma cerco di mantenere quel minimo di dignità per non apparire come una che ha lavorato tutto il giorno ed è in condizioni pietose.

Pettino questi lunghi capelli ricci che non so mai come acconciare.

Li raccolgo in una coda alta.

Passo un filo di mascara sulle mie ciglia che incorniciano i miei occhi stanchi.

Tampono un po' di blush sulle mie pallide guance e metto un rossetto chiaro, su queste labbra troppo carnose per i miei gusti.

Un po' di profumo.

Camicia bianca, gonna nera, un paio di stivali e sono pronta.

Prendo il telefono rileggo l'indirizzo del ragazzo e chiamo un taxi.

Per i miei incontri notturni preferisco non spostarmi in autobus. Non mi sento tranquilla.

Non mi fido della gente. Mi fa paura.

Apro il cancello di quella sontuosa e vergognosa villa e aspetto che arrivi presto a prendermi.

Spero questa serata finisca presto.

Voglio solo dimenticare tutto e mettermi a dormire.

LA LUNA SA ASPETTAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora